Re: Le limitazioni del Proprio Io

Inviato da  Timor il 26/10/2007 13:59:22
Citazione:
Credo di averti gia' risposto! Si ritrova messo cosi' male chi prima di determinare la propria insolvenza conoscitiva era convinto certamente di cio' che pensava di se' e del mondo intorno a se'


Mi hai solo risposto che credi di possedere la tecnica per evitare una simile dolorosa esperienza (certo basta che rimani come sei fino alla morte ) che però non mi sembra tu abbia sperimentato sulla tua pelle (almeno che non mi sia sfuggito qualcosa).
Ma il fatto di aver condotto il discorso dalla pura speculazione alll'esperienza personale serve a chiarirci dove siamo veramente nella realizzazione dell'ignoto e non nella semplice speculazione.
Una mera accettazione mentale (intesa come idea di limiti conoscitivi e accettazione di possibilità eistenziali) che non implichi lo sforzo e la volontà di aprirsi al mistero non porterà da alcuna parte, perchè la risposta non è nella mente. Come da alcuna parte sono andati i filosofi per come mi sono stati tramandati e come in definitiva si evince dalla lettura delle loro opere.

Citazione:
Certo che tu parli come se le tue fossero certezze, te ne rendi conto, vero? Ti ricordo che la discussione e' in corso perche' "tu sostieni cose", e "io sostengo cose". Non verte sul fatto che tu abbia "certamente" ragione... nemmeno che la abbiano i tuoi autori guida, che potrebbero sostuire quei "Loro" che usi quando vuoi insinuare che le mie certezze relative sono precotte da altri ("Ti fanno credere di essere questo e quello e che la vita non sia un puro miracolo, che crei dal nulla istante dopo istante"). O no?


Certo, perchè siamo nella mente, dove il mondo si costruisce attorno a credenze e la realtà che viviamo è un processo di condivisione di queste credenze. Nessuno ha ragione in senso assoluto. Personalmente sono imbelle anche di fronte a un testimone di geova o a un anarco-capitalista o a uno di rifondazione comunista. Cosa vuoi che sostenga se hanno già il loro mondo; razionalmente non avrò mai ragione, semplicemente non vedranno le logiche che vedo io.
Ma io di che mondo o verità ti ho parlato o subdolamente tentato di convinverti?
Ma di quali certezze ti ho parlato che non puoi vedere da te? In definitiva ti invito solo ad essere aperto al mistero e alla possibilità ma non solo con la mente come fai tu ma anche con l'essere.
Ma tu resisti e mi rispondi con la mente che è cieca e segue solo regole ripetitive. Ed è come se mi dicessi che non hai altro che se ti apri all'ignoto potresti incorrere in errori. Ma sei-siamo già in errore, identificati con illusioni (anche se la mente ti dice orgogliosa che sai che sono illusioni), che differenza fa? Di cosa hai paura? Della pazzia, del fanatismo o semplicemente non ti va di esplorarti fino in fondo e ti basta il tuo mondo?
Non c'è un perchè assoluto nè verità. Ma di fronte al paradosso ti limiti, dici questo è il mondo che mi è stato dato e conosco la sua circonferenza. Per me invece la circonferenza è in espansione e anche se il tuo mondo continua ad essere vero, mi appaiono altre possibilità d'essere e invito altri a espandere i loro mondi, a prendere a piene mani da tutto quello che incontrano. Nobile anche girare attorno a una circonferenza fissa definendo sempre meglio i limiti in cui si vuole credere.


Citazione:
Gia', perche' se fosse "solo" questo sarebbe una merda?!


Non so. I giudizi sono senza senso. E' meglio essere un artista o una macchina? E' meglio creare o eseguire? Meglio la depressione o la serenità?
Ognuno fa ciò che sente ed è ciò che non può fare a meno di essere.
Un sole splende su tutti indipendemente dalle circostanze e senza giudicare. Perchè dovrei fare altrimenti.
Eppure qualcosa in me mi chiama, spero possa succedere anche ad altri.

Con il consueto affetto

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