Re: Le limitazioni del Proprio Io

Inviato da  davy il 16/10/2007 23:40:55
Un Caro Saluto a tutti;
A Timor che è tornato in grane forma,ad Al2012 che ha espresso valide conclusioni e buoni riferimenti scientifici,ed ovviamente a Jakata ed il grande MC che esprimono la loro splendida opinione.

Quando si arriva a discutere di Anima ci si ritrova di fronte al piu' grande enigma dell'uomo che la possiede...c'è chi come AL definisce Il proprio Io col termine ego,c'è chi lo definisce col termine Anima,e c'è chi dice che il "proprio Io" è una reazione sia chimica che energetica condizionata dalla fatidica causa effetto che non è mai dimostrabile fino in fondo (Se per esempio esistesse una causa effetto proporzionata,tutti i componenti del parlamento italiano andrebbero a lavorare in stampelle a causa dell'effetto negativo provocato dai loro VOLUTI scempi amministrativi).

Purtroppo il concetto di causa-effetto non è proporzionabile in metodo eguale,in quanto la legge della proporzione universale dimostra (anche in natura)che la asimmetria atomica è proporzionale al numero “phi” 1,618 e non all’uno simmetrico. (sul phi ci vorrebbe un’intera discussione).

Su questa proporzione si può dedurre che se per noi la proporzione perfetta sarebbe 1,in quando simmetrico a se stesso,allora l’1,618 non è relativo al “se stesso”..e mi viene da chiedere come mai la realtà che percepiamo non è relativa a se stessa,ma proporzionata ad un handicap misurabile in un eccesso di proporzione relativa a se pari allo 0,618 rispetto all’uno…Su questo si può anche arrivare a capire su cos’è basata la percentuale che mette in evidenza l’handicap celebrale e genetico che ho menzionato nel topic,ed anche la provabile risonanza Shuman…

Scusatemi se è da un po’ che non scrivo,ma riuscire a convivere in modo armonico con la realtà proposta,mi porta ad avere periodi di stacco assoluto dalla tastiera…

Nel sentirVi discutere sul concetto di eternità ed esperienza non posso non dire la mia;
il tempo è un’illusione condizionata,e questo non lo dico per letto o studiato,ma per esperienza.
Lo spazio risultante di una formula ricavata tra la frazione di velocità/tempo è appunto il risultato di un’equazione basata sullo spazio messo a disposizione della velocità o del tempo proposto,ma se lo spazio diventa indefinibile in quanto non proporzionabile ad uno;sarebbe opportuno chiedersi se la nostra proporzione è asimmetrica,o se l’interpretazione di essa è condizionata ed errata…….

Poniamoci un foglio nero davanti di grandezza inquantificabile e definiamolo col termine Assus,
dividiamo il foglio in due parti;in una ci mettiamo l’infinito nulla,e dall’altra l’infinito tutto
(Il quale composto dalle infinite formule chimiche che creano la materia) e definiamolo “quantum”;poniamo un punto di osservazione tra i due poli,il quale considera da una parte la coscienza di esistere e dall’altra conoscenza di “essere” tramite le formule quantificabili.
Ora proponiamoci il Phi come proporzione relativa all’evoluzione dell’osservazione dei due campi,e proponiamoci il big bang come creatore del Quantum\Assus
Noteremo che il punto di osservazione non è proporzionale ai propri voleri di riscontro voluto,
e noteremo che lo proporzione 1:1 non è fattibile in quanto non congrua simmetricamente alle proprie intenzioni a causa delle interferenze che hanno spostato l’uno a 1,618...

La multiplicità ed i riferimenti relativi espressi da AL vanno osservati in quanto menzionano il fatto che varie coscienze unite possono in effetti modellare la realtà…
Come dice Timor:


Non puoi sfuggire alla domanda Svanisco o non Ricordo. Ma Tu sei e come fa l'essere a non essere? Il corpo svanisce e si rigenera, le idee cambiano ma il senso dell'identità continua ad essere. E non puoi dirmi che morirà quel senso di identità perchè non lo sai, e non puoi neanche dirmi che è nato perchè non ricordi; e nessuna idea che apparira alla tua coscienza potrà mai risolvere il dilemma. Puoi solo dire che sei sempre stato nell'Adesso che è l'eternità.

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