Re: Le limitazioni del Proprio Io

Inviato da  Al2012 il 3/10/2007 16:24:49
Un saluto a tutti ed un saluto viaggiante al “viaggiatore Timor”

“mc” citazione:

<< L'unica cosa che non digerisco e' l'eternita'.

Il concetto di “eternità” penso che sia difficile da immaginare come pure “infinito”, anche se con il secondo, forse, ci limitiamo ad immaginare qualcosa di molto grande come “spazio”dimenticandoci del “tempo”.

Per digerire il concetto di eternità ci può aiutare un principio fondamentale della fisica: L’energia non si crea e non si distrugge, ma si trasforma in modo da mantenere costante la sua sommatoria, (qualcosa del genere).

La sommatoria dell’energie è costante e immutabile, mentre tra gli addendi c’è un gran “casino” di mutazioni, tutto è dinamico, in movimento,

<< COsa ti spinge in particolare verso quel tipo di idea?

Difficile da inquadrare “cosa”, un perché di certe domande, sicuramente l’idea è frutto di determinate letture, compagnie, discorsi, pensieri e un certo malessere interno, o più semplicemente perché è giunto il “momento” di certe Domande.

<< Cos'e' che ti porta a questa conclusione di ripetitivita'?

Io non vedo ripetitività, ma una continua trasformazione evolutiva non casuale, un divenire più che una ripetizione.

<< Perche' mai non dovremmo concludere quest'esperienza con la fine del nostro corpo?

Perché il corpo è una parte del nostro “essere”, se ricordo bene, ogni otto anni sostituiamo tutte le nostre cellule,fatta eccezione per le neurali, che comunque variano continuamente la loro configurazione, ogni otto anni in pratica siamo un clone di noi stessi.

<

Penso che di indizi ci siano in abbondanza, basta andarli a cercare in tutti quei misteri relativi alla esistenza umana, sappiamo così poco in realtà che c’è spazio per molte congetture.

Vedi fenomeni definiti “paranormali” e le “NDE” che ci fanno capire che la nostra definizione di “normalità” è provvisoria e figlia di una cultura, frutto del nostro livello di coscienza.

Le religioni, come quella cattolica, hanno dei limiti culturali, e sono soggette a dogmi anch’essi culturali.

L’eternità non è un dono “è”, non è una creazione “è”, l’eternità non è un premio, ma una conquista della coscienza, è il divenire della coscienza che prende consapevolezza dell’eternità.

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