Re: Il Terzo Segreto di Fatima riguarda l'Apostasia finale e l'Apocalisse

Inviato da  eco3 il 7/11/2007 12:12:24

Citazione:

Innanzitutto una precisazione riguardo a quanto ho scritto ieri: le uccisioni sono state compiute tra il 1934 e il 1937 e non tra il 1931 e il 1936.

Informazioni precise, purtroppo, non sono in grado di fornirne. Ieri ho cercato in rete ma ho trovato molto poco e quel poco riguarda in gran parte l’accusa a queste persone di fascismo. Non si riesce però a capire non soltanto perché siano stati etichettati così, ma neanche da chi lo siano stati, né quali prove siano state portate – ammesso che lo siano mai state – a sostegno di questa accusa. In rete, ripeto, non ho trovato nulla a tale proposito, nemmeno nei comunicati di coloro che più forte hanno manifestato la loro indignazione.

Capisco che possa sorgere il sospetto di una politicizzazione di questa beatificazione se la si pone in relazione alla “legge sulla memoria” che viene discussa in Spagna, ma obiettivamente si deve riconoscere che il processo di beatificazione andava avanti ormai da oltre quarant’anni, e che l’attuale Papa – che tra l’altro non ha partecipato alla cerimonia – era addirittura contrario al fatto che si svolgesse a Roma.

Il processo di beatificazione comunque c’è stato. Le cause sono state successivamente passate al vaglio del Vaticano e il fatto che ne sia stata riconosciuta la validità sancisce che queste persone sono state uccise per la loro fede. Eventuali simpatie politiche sono ininfluenti e credo non vengano neppure prese in considerazione. Ciò che conta è che la beatificazione sancisce anche la religiosità delle loro vite, il loro essere discepoli di Gesù Cristo.

Se la Chiesa li proclama Martiri della fede a me basta e lo credo senza riserve.

Martire è, per i cattolici, colui che sigilla col sacrificio della vita la confessione della propria fede. I 498 religiosi che il 28 ottobre scorso sono stati proclamati Beati hanno, tutti, subìto e accettato sofferenze atroci e una morte violenta pur di non rinnegare la fede o di non violarne i principi.

Nell’articolo di Socci (e altri reperibili in rete) gli orribili particolari.

Ciò che più mi ha colpito, comunque, oltre alla diffamazione post mortem di queste persone è lo scarsissimo rilievo riservato a quello che è l’aspetto veramente insano di quei massacri: alle vittime veniva chiesto – e avrebbero avuto salva la vita – il rinnegamento della fede.

Questo è forse il punto sul quale si dovrebbe riflettere.
Perché questa richiesta? Perché questo accanimento? perchè i tormenti inflitti, protratti in molti casi per giorni e giorni?
Basta a giustificare questa richiesta il fatto che in una parte consistente della popolazione fosse radicata una cultura anticlericale? che ritenesse la Chiesa collusa con il potere? legata agli interessi della classe dirigente, dei proprietari terrieri? di coloro insomma dai quali, a torto o a ragione, riteneva di essere oppressa?
Perché non richiedere una ammissione di colpa riguardo a fatti specifici o magari per la sola appartenenza alla Chiesa anziché il rinnegamento della fede?

Riguardo al diritto all'obiezione di coscienza , è vero che attualmente i farmacisti sono obbligati dalle leggi sanitarie a consegnare il farmaco o a procurarlo, ma trovo discutibile sostenere che l’eventuale obiezione di coscienza possa riguardare solo comportamenti che la legge non preveda come obbligatori.
Anni fa, quando il servizio militare era obbligatorio e non esisteva il servizio civile alternativo, tanta gente, per coerenza, ha trascorso qualche mese in più di quanto previsto per la leva nei carceri militari.


RITO DI BEATIFICAZIONE DI 498 MARTIRI