Re: Uno, Coscienza e Singolarità

Inviato da  Timor il 7/8/2007 19:42:01
Ciao a tutti, scusate la latenza sono appena tornato da un inquietante ( per chi crede alle sincronicità, ai simboli e alle comunemente definite energie) ma bellissimo giro motociclistico umbro-toscano.

Il thread si è avviato e già siamo divisi....bene bene , ovviamente del titolo non gliene fregato niente a nessuno nè tantomeno del filmato consigliato.
Almeno un commentino...tipo che porcate newage ci rifili a noi scafati indagatori di recondite trame e sabotatori dei puerili tentativi del NWO di abbindolare le masse ( si forse music band ha voluto elegantemente lasciar intendere dopo che linucs mi aveva già fatto scompisciare dalle risate...grazie a entrambi).

Ovviamente per dare a MC il suo ammetto che il suo post di replica è razionalmente ineccepibile: la verità assoluta non esiste e non si può raggiungere (almeno nello spazio-tempo per come lo conosciamo).
Ma non era questo il centro che speravo di suggerire e che personalmente a tratti percepisco ( se no di che parlo a fare? ).

Come ha ben detto Jataka ( prima di fregarsi coi maestri sob...ove tutti si sono soffermati guardacaso ): Citazione:
potrebbe bastare molto meno, ossia la semplice accettazione di ogni cosa l'essere umano ha limiti solo se se li pone; e trovando quel centro potrà avere la risposta praticamente ad ogni cosa

Ma queste risposte non riguardano presunte verità assolute mentalmente indescrivibili quanto la liberazione dai limiti mentali precedentemente assimilati e accettati come veri e indiscutibili.

Siamo circondati di dogmi senza nemmeno rendercene conto e la finzione dualistica dell'etica e della morale continuamente ci sottrae alla verità a-razionale del nostro Esserci. E certe domande servono proprio a richiamarci sull'attimo al di là del nostro definirci; non servono risposte assolute

Ma basta osservare distaccati il flusso di pensieri che insorgono a contatto con gli stimoli.
Trovare il centro, significa non dare per scontato il fatto che quello stimolo per forza dovrà dare quella risposta mentale-emozionale-fisica e poi porsi delle domande: perchè reagisco così? cos'è il corpo? cos'è la mente? cos'è un'emozione? cos'è il piacere e perchè lo cerco? cos'è il dolore e pechè lo sfuggo? cos'è l'amore? cos'è l'odio? dove ho appreso a reagire così?.
E forse alla fine delle domande avremo trovato un punto di consapevolezza indefinito che sarà anche un punto di calma e di pace imperturbabile dagli stimoli.
Vi sembrerà strano ma una volta raggiunto quel punto, qualsiasi cosa all'interno dell'universo individuale può succedere, anche al di là di ogni precedente immaginazione.
Ed è quella, almeno per me, la conoscenza del cuore, la conoscenza che allarga il nostro universo personale, l'unico e solo vero maestro.
I buddha e i pinchos tiranos ancora appartengono al gioco dei dogmi e degli stimoli.
Ovviamente il tutto in my humble and debatable opinion.

Un saluto da un piccolo universo individuale in espansione.

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