Re: Uno, Coscienza e Singolarità

Inviato da  jataka il 6/8/2007 17:30:09
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music-band ha scritto:

Ciò su cui non concordiamo invece, è nel modo di rappresentare "il maestro"

tu lo vedi così:
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un illuminato (o maestro), per quanto ne so da personale esperienza, è andato oltre la nostra comprensione e non cerca più, non ne ha bisogno, perchè sa che ogni nuova cosa gli arriverà


E da come ne parli vedi in queste figure uno scopo raggiunto, al punto che non reputi ad esempio possibile che i Ninjos tiranos possano essere maestri di vita. (Ha capito bene fiammifero le parole di Castaneda)

Io come te, sono certo che alcune persone illuminate siano arrivate ad una comprensione superiore che sfugge ai più. Ma dico anche che quella consapevolezza non è il traguardo.


la consapevolezza non è uno scopo da raggiungere, una meta, una cosa per cui fare sacrifici, non è il paradiso cristiano o maomettano, ci arrivi solo lavorando su di te, cominciando a guardarti dentro (e comunque non è detto che ci arrivi in questa vita), accettando ciò che sei compi il primo passo, poi... si vedrà

Citazione:

Trovo invece interessante nella filosofia buddista tibetana il concetto che questo mondo sia una classe scolastica, una sorta di "prima elementare" con un'alta percentuale di bocciati. I loro monaci infatti sono proiettati nella ricerca per conseguire lo scopo di rompere la catena delle reincarnazioni dettata dalla legge del Karma.
In breve, se vieni promosso, non torni più sulla terra ma ti aspetta una classe superiore. Per alcune culture asiatiche questa scuola si divide in 7 livelli di cui il nostro è ovviamente il più basso.

Un'altra cosa che trovo interessante è il concetto che questo mondo sia "Maya", un'illusione creata da noi stessi. Non ti sto a citare tutta la letteratura sul fatto che la vita sia un sogno perchè è sterminata e certamente la conosci, ma questo mi porta ad un'altra riflessione: Se abbiamo creato questa gigantesca illusione, sicuramente abbiamo anche i mezzi per uscirne, ma ammesso che uno riesca a sollevare il velo, ciò che l'aspetta è la verità? O soltanto un tassello in più?


la filosofia tibetana l'ho sempre trovata interessante anch'io, mi affascinava anche da piccolo e, tutto sommato, la teoria che seguo io è simile, una volta raggiunta l'illuminazione hai finito il percorso su questa terra, non ti reincarni più
la stessa cosa vale per un mondo Maya: ciò che ci circonda è tutta illusione, creata da noi stessi, il vero mondo è dentro di te
al momento non so proprio dirti se sollevando il velo scopri la verità o aggiungi un tassello, magari un giorno....

Citazione:

In fondo non dobbiamo fare l'errore di alcuni scienziati che hanno l'arroganza di aver capito tutte le leggi che regolamentano il cosmo quando siamo riusciti a malapena a capirne alcune che ci permettono di comprendere soltanto in parte il nostro mondo... C'è un'universo sterminato la fuori. E le gigantesche conquiste fatte nella comprensione dell'universo in cui viviamo rappresentano davanti alla sua immensità soltanto un piccolo passo.

Nelle mie esperienze personali comunque, posso dirti che le parole di Castaneda sono molto sagge. A me, i Ninjos tiranos continuano ad insegnare molte cose.
Mi piacerebbe come ha chiesto sentiero, sapere anche che tipo di filosofia segui perchè onestamente non ne ho mai conosciuta una (a meno che non si trattasse di una dottrina dogmatica) che vanta un raggiungimento di verità assoluto e che addirittura contempli la cessazione della ricerca.

verissimo, c'è un universo sterminato di cui non conosciamo affatto le leggi fisiche, ma un universo altrettanto grande lo puoi trovare dentro di te
non seguo una filosofia e, in ogni caso, il mio tipo di pensiero non prevede il raggiungimento della verità ma della comprensione, cioè la consapevolezza totale

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