Re: Ateismo di "default"

Inviato da  nasissimo il 3/8/2007 15:09:30
Citazione:

No, la tua dettagliata definizione di Etica, semmai.


Ohibò.
Non puoi farmi una simile domanda di venerdì pomeriggio: se mi metto qui a risponderti, mi gioco il fine settimana intero. Una mia definizione - semplice, e per nulla dettagliata - potrebbe essere questa:
"Morale" è quell'insieme di norme di condotta, modelli culturali, stili di vita, regole comportamentali di base, princìpi e Valori; ma anche tradizioni, memoria storica, ricordi collettivi ed esperienze condivise che legano insieme gli individui appartenenti ad un unico gruppo umano, rendendo possibile prima di tutto la convivenza pacifica, poi la comunicazione intersoggettiva e infine l'interazione sociale tra i suoi componenenti.
"Etica" è quella parte del pensiero umano che si propone di studiare razionalmente e di fondare filosoficamente la morale.
Anche se i due termini sono spesso usati come sinonimi, esiste questa sottile differenza di significato, evidenziata dal fatto che a volte l'Etica viene denominata "Filosofia morale".
Il Problema Etico è un problema Filosofico, che si riassume nella domanda fondamentale:
che cosa sono il bene e il male?
Per gli sviluppi della discussione, puoi fare riferimento a questa definizione.
Se ne vuoi una più dettagliata, dato che la parola "Etica" non l'ho inventata io, puoi fare riferimento a quella che fornisce Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Etica
qui puoi leggere un excursus abbastanza esauriente del cammino del problema Etico nella storia del pensiero, da Senofane a Ralph Waldo Emerson passando per i Principia Ethica di Moore.
Ti posso preannunciare che tra tutte le correnti citate in quella voce, quella che più si approssima al mio pensiero è l'impostazione dell' utilitarismo generale. Non dell'atto e non della norma, perché mi riconosco di più nella teoria teleologica che in quella deontologica.
Con ciò però ti ho descritto il punto di vista che preferisco ai fini della "soluzione" o perlomeno del suo avvicinamento, per nulla affrontando il problema dal punto di vista dell'impostazione di fondo: tutte queste impostazioni muovono infatti dai seguenti presupposti:
a) che "bene" e "male" esistano,
b) che siano assoluti,
c) che noi li possiamo conoscere.
tre dettagliucci che non mi paiono per nulla scontati.

Citazione:

Ma chi lo dice che la cultura umana debba essere per forza antropocentrica? (domanda retorica...non mi interessa chi lo dice, mi interessa il perche'?


Dipende da cosa intendi per "antropocentrica". La cultura umana, in quanto cultura umana, non può essere altro che umana. L'Etica umana, che è parte della cultura umana, pure non può essere altro che umana.
Questo solo volevo dire.
Gli animali non rientrano nell'insieme dei soggetti morali. Con ciò non volevo affermare che non contino nulla, o che non ci si debba preoccupare anche di essi quando ci accingiamo a discutere delle norme di comportamento ottime per noi.
E' giusto che in parlamento si discutano anche leggi sui maiali, ma un maiale in parlamento non può starci - anche se ce ne sono in abbondanza - né si può pensare di emanare leggi porcine da imporre ai suini, anche perché sarebbe arduo poi convincerli a rispettarle.

Citazione:

Se concordi che il "meglio per tutti" stia alla base dell'etica umana (attendo dettagli sulla tua definizione), il meglio per l'uomo stesso potrebbe significare salvaguardare la vita di altri esseri viventi nell'interesse di mantenere il suo "meglio". Non si puo' partire dal presupposto che sia il sacrificio delle altre specie il contributo massimo richiesto affinche' si possa sopravvivere con la propria, e nemmeno che vi sia subordinazione. Puo' accadere (non escludibile a priori) ma e' piu' facile che in un ecosistema come il nostro la vita di altri esseri viventi rappresenti in parte la nostra stessa salvezza:
un buon "meglio per tutti" se il pianeta e' in salute, per esempio... (niente "Gaia" e visioni affini, sto parlando di salubrita' del habitat ..


Ma si, certo, siamo d'accordo. Questo però era contenuto anche nell'esempio del Leone, che si concludeva con queste parole:
"" Come era stato notato da altri in questo forum, il leone se ne infischia della vita delle gazzelle che uccide; ma non perché si ritenga loro "superiore", o perché si pensi l'essere prediletto del dio Leone, o perché si creda "unico" in quanto solo dotato di "spiritualità" felina, di anima miciona o di particolari concetti leonini che le stupide gazzelle non possono capire.
Se le magna perché gli piacciono.
La sua "etica" (che pure, a suo modo, esiste) è per forza di cose leonina, e non considera le gazzelle come soggetti morali. Le considera come oggetti. Sarebbe a dire che non è vero che se ne infischi in assoluto: sono il suo cibo, e quindi qualcosa di importante. Se un cacciatore bianco prende ad uccidergliele tutte per sport, l'immaginifico Leone-pensante facilmente aggredirà di notte l'accampamento del cacciatore bianco, per eliminare un temibilie concorrente, in un certo senso prendendo le difese delle gazzelle. ""
Questo è l'unico rispetto secondo cui l'Etica leonina può preoccuparsi delle gazzelle: esattamente come dici tu, in questo caso "il meglio per il leone potrebbe significare salvaguardare la vita di altri esseri viventi nell'interesse di mantenere il suo "meglio"".
Ciao.

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