Re: Ateismo di "default"

Inviato da  nasissimo il 15/6/2007 13:58:39
Citazione:

Ma perche' non diciamo le cose come sono in realta', l'uomo e' unico..

Pure il Facocero è "unico". E allo stesso tempo non lo è. La pretesa "unicità" dell'uomo significa poco o nulla, ed appartierne a vetuste concezioni ontologiche che affondano le radici in categorie di pensiero parareligiose.
Citazione:

..e si distingue dagli altri animali non per questioni cellulari o di metabolismo. Siamo unici perché siamo dotati di spiritualità e di coscienza infarcita da molto libero arbitrio...

..ed ecco qua le vetuste concezioni ontologiche che affondano le radici in categorie di pensiero parareligiose, di cui sopra.
Citazione:
..e solo noi esseri umani abbiamo il concetto di bene e male e ne possiamo disporre. Che bonobi bertucce e deflini non hanno.

Quali concetti abbiano delfini e bertucce non ci è dato saperlo.
E pure sul concetto di bene e di male proprio degli uomini c'è da discutere parecchio.
Citazione:

Il tentativo di darsi un'etica universale significa cosa?

Significa cercare di costruire le premesse per la convivenza pacifica di tutti gli uomini del pianeta.
Citazione:

Mettere d'accordo tutti gli uomini è un obiettivo irrealizzabile.

Certamente. E' quello che volevo dire quando sostenevo che la "soluzione" del problema Etico è impossibile, e quindi ci si deve accontentare di un accordo.
Citazione:
Vedi la politica.
Appena un partitino diventa un partito nascono subito le correnti all'interno che nel giro di poco tempo portano alle divisioni.

Questo paragone è stiracchiatissimo, ma provo comunque ad accoglierlo, nel tentativo di farmi capire.
Le divisioni in politica sono senz'altro inevitabili, ma non sono necessariamente qualcosa di negativo. Anzi, sono addirittura auspicabili: senza di esse, la dialettica politica perderebbe gran parte del suo significato. Ma perché un sistema politico - non partitico - stia in piedi è necessario che detta dialettica si svolga all'interno di un nucleo di norme condivise. E' necessaria una Costituzione, che fissi le regole di base, e soprattutto i limiti del potere, altrimenti la politica degenera in guerra civile.
Nel parallelo, per prevenire nella nuova comunità globale la degenerazione dei coflitti Etici in conflagrazioni sanguinose, è parimenti necessaria una "Costituzione", chiamiamola così, che come le Costituzioni degli Stati di Diritto fissi le regole di base e e soprattutto i limiti del potere.
Il tuo paragone però, oltre che stiracchiato, è falsificatore, perché assimila il problema Etico alle questioni politiche.
Le differenze sono sostanziali e sono innumerevoli. Decisiva tra le altre è la precisazione che nelle comunità politiche la facoltà impositiva del legislatore, compreso l'esercizio della coercizione attraverso il sistema giuridico, si giustifica automaticamente; o con il principio della maggioranza negli ordinamenti democratici, oppure con altri principi fondanti il Dominio. Una comunità morale - comunità, tribù, popolo o Civiltà - è invece un entità impolitica. E' un gruppo umano i cui componenti vengono liberamente a condividere un insieme di regole di condotta e costumi di vita, all'interno del quale il legislatore non ha e non può avere alcuna facoltà impositiva. L'autorità morale è riconosciuta Liberamente e Liberamente revocata, l'appartenere o non appartenere alla comunità è una scelta che attiene esclusivamente all'individuo, e non è possibile giustificare l'esistenza di alcun sistema giuridico.
La confusione tra Etica e politica è tipica degli estremisti religiosi, che tendono a fondare comunità politiche sul modello di comunità religiose, come vorrebbe fare Hamas, per fare un esempio dell'oggi.
Evitiamo di fare queste confusioni anche noi.

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