Re: Ateismo di "default"

Inviato da  nasissimo il 13/5/2007 16:04:31
Citazione:

Parlando di etica mi viene sempre in mente un discorso per certi versi paradossale: dare degli assoluti etici e degli obiettivi irraggiungibili è il migliore modo per indurre a trasgredirli.


Sono d'accordo.
C'è però, credo, una sfumatura di significato tra quel che intendevo dire e quello che hai inteso tu, e lo deduco da quel verbo "dare". Quando parlo di etica parlo di sentimenti diffusi all'interno delle Coscienze. Gli assoluti etici di cui parlavo io non si "danno", si sentono. Per "dare" imperativi etici si deve legiferare in qualche modo, anche solo in senso psicologico; il sacerdote, il padre che insegna al figlio, "da" degli assoluti etici; l'uomo che sceglie per se si regola in base alla sua Coscienza, ossia al suo sentire; il quale poi è a sua volta plasmato dal sistema etico che ha assorbito ed interiorizzato nell'infanzia e durante la sua storia personale.
La questione era non tanto come debba essere costruito questo sistema, se con "assoluti" o "relativi", questa la rimandavo per discuterla dopo; ma come IO, uomo, debba relazionarmi con esso, quando manifesta le sue istanze muovendo da DENTRO di me.
Debbo considerare quell'imperativo morale che mi arriva da dentro un imperativo categorico - per restare con Kant - oppure debbo rivolgere la potenza demolitrice dell'argomentare critico-razionale anche contro la mia Coscienza?
Troppo "spirituale", messa cosi?

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