Re: Ateismo di "default"

Inviato da  meritomio il 30/4/2007 11:30:33
Buon giorno

x kirbmarc


Citazione:

Infine,si può interpretare questo fatto come prova che Dio non esiste: la distribuzione nel mondo della felicità e della sofferenza non è operata da una giustizia divina, ma è casuale, insensata, oppure corrisponde a logiche costituite nella natura e nella società umana. È questo un punto di vista ateo.



Ovviamente concordo con te che da un punto di vista a-teo il male e' solamente un evento naturale. Ma perche' lo chiamiamo male? Chiamiamolo in un altra maniera, o meglio non dovrebbero neanche esserci i termini buono e male contrapposti. Tutto viene filtrato dalla legge della natura ( non piu' nemmeno maligna come diceva lo sfigatissimo Leopardi) ma solamente attraverso la statistica casuale. Pertano Hitler Stalin Pol Pot.. non hanno mai fatto nulla di male.. si sono solo comportati secondo natura, che non e' ne' buona ne' cattiva. Per gli a-tei il il male non è il male, ma e' una situazione casuale reale con la stessa valenza di ogni altra situazione buona o non buona, pertanto il divino non ne è responsabile. Strano che gli a-tei mostrino interesse per concetti come bene e male. Dovrebbero usare termini meno filosofici.

Citazione:

Mi permetto di contraddirti: l'intelligent design sta prendendo piede solo per decisioni poltiche. Il 90% defgli scienziati ne ha già valutato la scarsissima


Quali scienziati? quelli legati ai poteri accademici italiani? che si sono costruiti la carriera universitaria sulle "baggianate" dell'evoluzionismo darwiniano?.. ma figuriamoci se accettano il "nuovo" che avanza, essi vi si oppongono con tutte le loro forze , perche' e' difficile ammettere di aver preso "cantonate", con il rischio di perdere le posizioni acquisite con metodi medioevali di carriera universitaria. Non dimenticare che le universita' italiane sono le cenerentole tra le universita' del pianeta, non sono neanche nelle prime 50 o forse 100 del mondo, nonostante l'italia sia uno dei paesi del G8. Un dato che fa molto pensare sulla qualita' professionale accademica dei nostri cari professori universitari, che non risulta riconosciuta a livello mondiale. Se la maggior parte di quel 10% di scienziati fautori dell'intelligent design lavorano nelle universita' americane o entro le 'prime 50 del mondo , bastano e avanzano per tacitare i pappagalli universitari italiani. Anzi bastano 2 di loro per spegnere il chiacchericcio evoluzionista italiano. Se dopo la stampa italiana bigotta e retrograda in mano alle mode politiche non ritiene doveroso dare ampio risalto alle nuova scientificita' che avanza legata alle problematiche sull' origine della vita, e' solamente un male per il popolo italiano, che restera' sempre ai margini. Spaghetti e mandolino e moda.. nella scienza che conta l'italia e' "insignificante" nostante la nostra appartenenza al club dei G8.
In ogni caso l'intelligent design e' relativamente molto giovane, anche Einstein ha avuto difficolta' all'inizio della sua carriera, proprio perche' si scontrava con i baroni di allora. Difatti il nobel che ha ricevuto non era legato alla scoperta della relativita' ma ad altre cose.
L'evoluzione è un fenomeno che rientra negli orizzonti delle scienze naturali (e' solamente una teoria che non ha nessuna prova di laboratorio o sperimentazione), mentre la creazione e' tutta un'altra cosa, è un evento che sfugge al controllo sperimentale e alle teorie e viene affermato essenzialmente in base a considerazioni filosofiche e religiose e deduzioni intellettuali, che portano e riconducono la creazione ad una opera di Dio. Uno degli equivoci più persistenti e sottili è quello che fa coincidere, nel caso dell'evoluzione dei viventi, descrizione con spiegazione. La selezione naturale infatti, punto cardine del sistema darwiniano, è una "descrizione" non una spiegazione, restando in ogni caso nell'ambito di una teoria non dimostrabile. L'affermazione "il più adatto sopravvive" non è altre che una tautologia. Chi è infatti il più adatto? È quello che sopravvive. È la stessa tautologia che si verifica quando si dice "vinca il migliore", dal momento che il migliore è proprio colui che vince...
"Quali sono gli individui più adatti? Essi possono venir definiti solo a posteriori. Quale accorgimento ci mette al riparo dal rischio che venga indicato come migliore quello che più piace per ragioni soggettive e non per fatti obiettivi?"
Per sostenere il valore esplicativo della selezione naturale bisogna affermare che la natura ha un criterio di scelta tra un numero indefinito di possibili mutazioni; ma dire criterio significa pensare alla possibilità di un paragone con una soluzione ottimale e quindi introdurre un elemento finalistico che la teoria vorrebbe escludere a priori.

Citazione:

Che cosa è per te la "vita"? Una tua singola cellula è viva?Un virus è vivo? Un cristallo è vivo?(Il passaggio dalla non-vita alla vita non è così netto ,anzi..ci sono forme intermedie,e proprio per questo non c'è bisogno di "salti


La vita e soprattutto la consapevolezza della propria vita ( salvo i pazzi o i malati) non richiede conoscenza di formule particolari.
Sul passaggio che tu indichi dalla NON VITA - ALLA VITA non possiamo dire nulla, perche' non esiste, strano che tu lo dia per scontato.
La vita biologica e' inspiegabile , i virus non sono considerati vita, perche' non hano capacita' autonoma di riprodursi, una cellula e' gia' vita.
Gli scienziati non sono neanche capaci di ricreare dalla materia inerte un semplicissimo virus a rna, facendo le prove nei migliori laboratori del mondo, cioe' non in natura.
Un cristallo non e' vita, anche se puo' "replicarsi in maniera monotona e geometrica in certe condizioni.
Nel 1860 Louis Pasteur dimostrò scientificamente l'impossibilità della generazione spontanea della cellula. Ogni cellula, perciò, esistente al mondo, deriva da cellule preesistenti. Ed acora oggi e' cosi.
La vita biologica umana non puo' inoltre prescindere dalla nostra coscienza e psiche.L'uomo non appartiene solo all'ordine di grandezza del biologico. Tutta l'attività culturale dell'uomo (cioè quelle energie che si esprimono in scienza, arte, religione) è la prova schiacciante che lo spirito umano, libero e responsabile, trascende immensamente la componente biologica, pur avendo bisogno assoluto di tale componente per poter funzionare.
Dunque la nascita della vita MISTERO ASSOLUTO dovrebbe essere la causa di un momento di riflessione per gli a-tei.
DISCUTONO SU TUTTO MA AL DUNQUE SI FERMANO E LASCIANO CHE TUTTO SCIVOLI SUI DISCORSI DI CASUALITA'ECC ECC.
Dunque per gli a-tei la vita è retta da due forze: casualità (formazione del DNA dal Big Bang) e condizionamento ambientale. Non resta spazio a interpretazioni metafisiche dell'esistenza umana... Nè alla presenza di un Disegno sovrannaturale e neppure alla centralità dell'uomo nell' universo.
Nonostante non sappiamo quasi nulla della materia che ci circonda - e soprattutto di quel che c'era PRIMA della nascita del nostro Universo, e di quello che c'è negli altri Universi paralleli che la cosmologia ha dimostrato pter esistere eventualmente - possiamo escludere, grazie agli a-tei, che "non resta spazio a interpretazioni metafisiche dell'esistenza umana", cioe' non resta spazio per Dio. L'uomo si basta ed avanza da solo. Anzi meglio che non si ponga nemmeno le domande sulla vita e sulla morte. Tanto ormai la vita e la morte sono eventi che si possono tranquillamente accantonare, non servono per capire il senso della esistenza umana.
L'atteggiamento a-teistico nei confronti delle profonde domande sulla vita realta' e morte sono una dimostrazione di superbia e di arroganza intellettuale che sfida l'evidenza. Gli a-tei sono pronti a spiegarti in maniera certosina che il teorema di pitagora puo' avere moltissime dimostrazione, ma di fronte alla domanda sulla vita si nascondono dietro la parola CASUALITA' ed ADATTAMENTO. Caso non vuol dire assenza di cause; col termine caso ci si riferisce ad un insieme di cause accidentali che determinano comportamenti impredicibili, casuali appunto. Se si considerano i sistemi complessi non-lineari, oggi oggetto di interessanti studi, si vede come in ogni processo l'esito è impredicibile ma, passo passo, le cause esistono e sono ben determinate.
Il caso è un meccanismo di scelta tra alternative pre-esistenti, quindi non genera le alternative, non crea novità. Dunque il caso, non esiste.
Il riferimento al caso quindi non elimina le cause; anzi ripropone il problema delle cause più in profondità. Da dove deriva l'irriducibile novità della venuta all'esistenza di ogni essere? ( perche' la realta' invece del nulla ? perche' la vita invece della non vita, perche' la coscienza invece della non-coscienza? il principio antropico e' la risposta? cioe' e cosi' perche' se non fosse cosi sarebbe cosa? e nessun umano sarebbe testimone? meglio non farsi queste domande? ecco la pigrizia intellettuale dell'ateo IL NON FARSI DOMANDE... O PEGGIO FARSI BASTARE RISPOSTE COME IL CASO- FLUTTUAZIONE MATEMATICHE DEL NULLA? ..) Che cosa determina la differenza specifica di ciascun individuo, che lo caratterizza come soggetto ben preciso, distinto dagli altri? (anche della sua stessa specie; nella realtà non esistono le specie, esistono i singoli individui concreti e sono tutti diversi ....). Si assiste oggi ad una riduzione sistematica del concetto di creazione: non più come creazione dal nulla (secondo la grande tradizione giudaico-cristiana che l'ha introdotta come assoluta novità nella cultura umana) ma semplice meccanismo di scelta tra alternative ... QUALI? LA REALTA' E' L'ALTERNATIVA DEL NULLA? PERCHE? CHE SENSO HA UN ALTERNATIVA DEL NULLA?
Solitamente l'a-teo e' una persona "infantile" che non si pone molte domande, se si pone le domande si accontenta di insulse risposte, che e' ancora peggio e ne invalida seriamente l'intelligenza e che da prova di accontentarsi degli sciocchezze scientifiche, che dimostra pigrizia e facile credulonaggine', che si proclama a-teo senza capire bene il significato della parola per moda e come moda. L'ateismo di default dovrebbe essere rimosso da semplici ragionamenti, semplici deduzioni.
Bisogna riflettere invece sul fatto che per spiegare la natura osservata non bastano le leggi fisiche, chimiche o biologiche: queste agiscono sui dati iniziali e su date condizioni al contorno che non sono ricavabili dalle leggi medesime; senza questi elementi "dati", le leggi non sono che vuote formule e la loro capacità esplicativa risulta vana, c'e' sempre un significato in qualsiasi cosa, soprattutto in un progetto,che non puo' assolutamente prescindere da un'esecutore, un significato che trascende gli elementi presi singolarmente, ordinato da un principio intelligente.
C'è da aggiungere che oggi tutte le teorie sulle varie "origini" (cosmo, vita, uomo) sono in discussione; lo stesso modello del big bang è oggetto di radicali revisioni. Stupisce quindi la presunzione di chi sostiene che la scienza può spiegare la creazione,( o forse dicono che la scienza non puo' spiegare la realta' e la vita? allora chi la spiega? ODIFREDDI? ECCO PERCHE' E' MEGLIO NON FARSI PIU' LE DOMANDE ..LE RISPOSTE LE DA' ODIFREDDI... mio Dio... )... stupisce che ci siano a-tei intelligenti perfino. In ogni caso, non c'è neppure bisogno di risalire al fatidico momento delle origini per sfoderare le armi pro o contro la creazione: in ogni momento, dalle maglie della critica più rigorosa affiora una natura che non si è fatta da sé e che comprende al suo interno una realtà, l'essere umano, che eccede ogni pretesa di schematizzazione. Lo scienziato serio, più attento alle osservazioni che alle sue idee, è costantemente messo di fronte allo spettacolo della creazione, con tutta la sua carica di imprevedibilità ma soprattutto di bellezza, di meraviglia, di inesauribilità.
Dio creatore non va inteso come la prima di una catena di cause ... è totalmente altro , è la condizione permanente che consente al reale di esistere e di procedere secondo le leggi che la scienza via via scopre pur senza arrivare mai a possedere "la chiave dell'universo". Dio in quanto Creatore dal nulla, è il fondamento permanente dei fenomeni naturali, non il burattinaio che si diverte a cambiare le carte per mettre fuori gioco la nostra capacità (pure questa creata da Lui) di comprendere la realtà.
D'altra parte il fattore più sorprendente dell'universo è proprio la sua contingenza, la singolarità dei fenomeni, la non meccanicità dei processi a tutti i livelli della gerarchia naturale.
Una contingenza che le scienze della complessità stanno rivelando un po' ovunque e che rimanda all'esistenza di un livello che trascende i fenomeni naturali: il solo in grado di fornire quel plus di informazione necessario per una effettiva evoluzione, cioe' ammettere l'esistenza di Dio.
La scienze puo' solo constatare ma non spiegare e rivela un cosmo così ben calibrato da favorire l'evoluzione che la biologia documenta: sono tante contingenze, quindi tanti eventi di per sé non necessari, ma che convergono tutti verso una direzione, cioè il cosmo così come oggi lo sappiamo descrivere.L'uomo poteva o doveva esserci? e' questa la domanda piu' importante. La risposta chi la puo' dare?
Un cosmo calibrato in modo sottile e che oggi più che mai mostra quel caratterre della sottigliezza che già Einstein additava: "Dio è sottile ma non maligno". Alla stessa idea di natura sottile fanno riferimento molti teologi i quali fanno notare quanto segue."L'equilibrio reale che percepiamo tra caso e necessità, contingenza e potenzialità, è coerente con la volontà di un Creatore paziente e sottile, pago di raggiungere i propri scopi atraverso il disvelamento di un processo e disposto perciò ad accettare un certo grado di vulnerabilità e precarietà che sempre caratterizza il dono della libertà per un atto d'amore". ( non dimentichiamo che l'uomo ha sempre il LIBERO ARBITRIO...)
Il carattere sottile dovrebbe dissuadere da quell'operazione, identificata col termine concordismo, che porta molti credenti troppo semplicisticamente a leggere in alcune teorie scientifiche la prova di una visione del cosmo che fa scaturire la loro fede; quasi che quest'ultima trovi la sua consistenza nella oggettività della scienza e non nella persuasività di un'esperienza incontrata. Certamente arrivano a Dio per esclusione.. troppo riduttivo.
Viceversa, è proprio in forza di tale esperienza che può essere positivamente affrontata anche la conoscenza scientifica, senza l'ansia di risolvere tutti i problemi e con l'apertura e la disponibilità a qualsiasi confronto.
Io credo in un disegno perché credo in Dio, non in un dio perché vedo il disegno.

Citazione:

Allievo di Odifreddi?

No,anche se dice delle cose sensate sulla matematica. Il suo difetto è l'eccesso di polemica e il voler a tutti i costi replicare al solo cattolicesimo



Odifreddi e' un patetico montato la testa. In matematica non ha fatto nulla di nulla e pertanto si sfoga con l'a-teismo militante. Ridicolo come lo si vede sul national geografic ( con uno scolapaste in testa) quando introduce le trasmissioni. Vuole fare il filosofo il teologo il biologo addirittura vuole fare lo scrittore.
Sotto il suo proliferare mediatico vedo altri obiettivi. Che non centrano con la matematica ( basta una laurea per montarsi la testa?...) e nemmeno con la religione ma che centrano con la politica, e' solamente una marionetta in mano a gruppi editoriali.


x Fiammifero

Citazione:


Tutt'alpiù posso andare in un santuario e vedere l'effetto che fà sugli altri



Se hai intenzione di visitare i luoghi consacrati a Dio per vedere l'effetto che fa sulle altre persone, con l'atteggiamento sarcastico e blasfemo che ti contraddistingue, e' meglio che tu resti a casa.

Citazione:


.(teocrazia da cui non siamo mai usciti anche se si chiama democrazia)
Si riallaccia in un certo senso anche al concetto di autorità e gerarchia,che pur esistendo,non è da me riconosciuto anche se ne subisco le conseguenze.



La Chiesa non fa politica. O meglio l'etica e la morale non sono una prerogativa politica.
Ma dove vivi fiammifero? Gli anticlericali a-tei che si preoccupano dell 8 per mille e dell ICI della Chiesa non si sono mai guardati la busta paga? non si rendono conto che in pensione non si andra mai piu? Non si rendono conto che lo stato italiano ci ruba oltre il 50/60 % del nostro guadagno per dare servizi miseri?
E' la politica il problema, il numero esorbitante di personaggi consulenti portaborse amministratori provinciali regionali comunali notai e tutto l'ambaradan statalistico che funziona male, con pensionati baby inclusi, lo stato italiano sta limitando la nostra liberta' la nostra privacy il nostro portafoglio.

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