Re: Ateismo di "default"

Inviato da  abbidubbi il 6/3/2007 17:53:55
Scusate l'OT ma non ce la facevo proprio più.

In risposta (o par condicio, fate voi) all'irritante e dilagante "io ho la fede, tu no e quindi non puoi capire" riporto l'incipit dell'ultima fatica di Odifreddi, "Perché non possiamo essere cristiani":

"Cristo è la traslitterazione del termine greco christos, << unto >>, scelto dalla Bibbia dei Settanta per tradurre il termine ebraico mashiah, <<messia>>, col quale l'Antico Testamento indicava colui che doveva venire a restaurare il regno di Israele.
Fra i tanti sedicenti Cristi o Messia della storia, i Vangeli canonici identificano il loro con Gesù: a sua volta la traslitterazione di Ye(ho)shua, <<Dio salva>> o <<Dio aiuta>>, un nome comune ebraico che secondo Matteo fu suggerito in sogno a Giuseppe da un angelo perché il figlio di Maria <<avrebbe salvato il suo popolo dai suoi peccati>>. Cristiano, che ovviamente significa <<seguace di Cristo>>, nella tradizione evangelica sta dunque a indicare <<seguace di Gesù>>, secondo un uso che gli Atti degli Apostoli fanno risalire alla comunità di Antiochia.
Col passare del tempo l'espressione è poi passata ad indicare dapprima una persona qualunque, come nell'inglese christened, <<nominato>> o <<chiamato>>, e poi un poveraccio, come nel nostro povero cristo. Addirittura, lo stesso termine cretino deriva da <<cristiano>> (attraverso il francese crétin, da chrétien), con un uso già attestato dall'Enciclopedia nel 1754: secondo il Pianigiani, <<perché cotali individui erano considerati come persone semplici e innocenti, ovvero perché, stupidi e insensati quali sono, sembrano quasi assorti nella contemplazione delle cose celesti>>.
L'accostamento tra Cristianesimo e cretinismo, apparentemente irriguardoso, è in realtà corroborato dall'interpretazione autentica di Cristo stesso, che nel Discorso della Montagna iniziò l'elenco delle beatitudini con:<<Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli>>, usando una formula che ricorre tipicamente anche in ebraico (anawim ruach).
In fondo, la critica al Cristianesimo potrebbe dunque ridursi a questo: che essendo una religione per letterali cretini, non si adatta a coloro che, forse per loro sfortuna, sono stati condannati a non esserlo. Tale critica, di passaggio, spiegherebbe anche in parte la fortuna del Cristianesimo: perché, come insegna la statistica, metà della popolazione mondiale ha un'intelligenza inferiore alla media(na), ed è dunque nella disposizione di spirito adatta a questa e altre beatitudini."


Dunque, chioso io, atei o credenti non si scappa: o deficienti o cretini

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