Re: Ateismo di "default"

Inviato da  meritomio il 2/3/2007 18:53:52
Buon giorno e salve

x Fiammifero

-citazione-

"Significato di fede religiosa quindi a mio modesto avviso,chi ritiene di avere fede si basa su enunciazioni umane fatte di libri sacri,dogmi,rituali di cui si ha l'imprinting da quando si nasce e dove si nasce."

rispondo

Questa tua affermazione non e' corretta.
Non hai mai pensato che si puo' incontrare la fede per mezzo del proprio intelletto, dopo aver percorso un cammino senza insegnamenti e dogmi giovanili ?
Non hai pensato che la fede puo' scaturire da un bisogno di spiritualita' presente in quasi tutti gli uomini?
Non hai mai pensato che ci sono credenti che non hanno dogmi di nessun tipo, non credono nella chiesa e nei vangeli ma soltanto ad un Dio creatore?
Non hai pensato che l'imprinting non si puo' indicare adatto per le persone?
Ovviamente se tu consideri uguale sotto tutti gli aspetti animali e persone, l'imprinting come processo biologico "cognitivo" potrebbe essere preso in considerazione.
Basarsi su dogmi ed enunciazione per un credere fine a se stesso, senza sentire spiritualmente una piu' profonda necessita', ha poco a che spartire con la religione.
Ritieni che esistano persone adulte che non abbiano la capacita' critica di analizzare la propria convinzione religiosa?

-citaizione-

"Tu stesso Meritonio fai spesso riferimento a Gesù che solo con il Concilio di Nicea viene ritenuto divino e facente parte della Trinità "

rispondo

Io personalmente credo in Gesu' e nei suoi insegnamenti.
Non puoi sostenere, come intendi tu, che la divinita' di Gesu', sia una convenzione decisa in maggioranza durante il concilio di nicea sotto Costantino.
I fatti storici sono ben altri e li puoi trovare nei Vangeli.
Ario che sosteneva la natura completamente umana di Gesu' , non era un' apostolo.
E non poteva certamente una sua affermazione, dopo centinaia di anni, confutare la non divinita' di Gesu'.
La chiesa allora era agli inizi, chiaramente era necessario un concilio per darsi un organizzazione e un modo di operare comune senza divisioni interne, che purtroppo ci sono state successivamente.

-citazione-

"Se avessero dogmatizzato un'altro tu parleresti e crederesti a questo perchè così ti è stato insegnato fin da piccolo da altri uomini che hanno avuto "fede" in quello che altri dicevano loro"

rispondo

Con i se e con i ma non si rimodella la storia.
In ogni caso da adulto hai la capacita' critica di analizzare le motivazioni religiose in maniera chiara e razionale.
Infatti alla befana credono solo i bambini, crescendo non trovano piu' nessun tipo di conferma.
La fede la devi sentire per credere in un Dio, e se trovi conferme dirette tanto meglio.


-citazione-

"Non a caso nel nostro ordinamento giuridico esiste la voce "credulità popolare"

rispondo

Come puoi paragonare la fede religiosa con la credulita' popolare, non ti sembra di esagerare?
Molti clienti dei ciarlatani possono essere dei non credenti.
Nel nostro ordinamento giuridico esiste il" buon senso giuridico" ed esistono giudici credenti per fortuna.

-citazione-

"Questa fede religiosa è ben diversa dalla fede di essere certi che Dio esiste,và al di là di ogni ragionamento tipo l'uomo è imperfetto e quindi ci deve essere uno che ha creato tutto questo o roba simile,per capirci"

rispondo

Vuoi dire che esistono persone religiose che non credono in Dio?
Concordo con te per quanto riguarda l 'imperfezione dell' uomo.

-citazione-

"Personalmente non ho bisogno di "appigli" per vivere ed esistere e neanche di consolazioni per il dopo morte,vivo giorno per giorno cercando di essere in armonia con me stessa e con chi mi circonda esprimendo tutta la mia imperfetta umanità senza sentirmi in obbligo con una qualsiasi altra entità diversa da me.Ritengo di far parte del ciclo della natura così come tante altre specie viventi."

rispondo

Il tuo e' un comportamento corretto da ammirare, hai una unica macchia, non credi in Dio.
Non posso io giudicarti. Spero tu non creda nel diavolo.

x Bianca

-citazione-

"Ma , mettiamo che tu abbia avuto una vita accettabile, come ti sentiresti a dividere una ricompensa eterna con uno che ha avuto una vita di sofferenza indicibile?
Esiste una regole che recita "per guadagnarsi il paradiso occorre soffrire" ?
No, non mi pare.

Quindi chi ha sofferto lo ha fatto gratuitamente?

Avrà una ricompensa maggiore?

E chi non ha sofferto è forse in debito di riconoscenza? "

rispondo

Devo ammettere che la questione del male e' la piu ardua da accettare per un credente, molto piu' che per un non credente.
Tanti hanno rifiutato Dio per la sofferenza nel mondo come tanti sono arrivati a Dio attraverso la sofferenza.
A questo punto bisogna valutare i concetti di bene e di male dal punto di vista del credente ( cristiano) e del non credente.
Per il non credente il male e il bene, sono dei fenomi naturali casuali a volte inevitabili, senza necessita' di evocare diavoli e dei.
Probabilmente un genetista ateo troverebbe assurdo ipotizzare che il male causato da esseri umani si possa ricondurre a cause non genetiche o casuali (cioe' il peccato originale).
Anche nel mondo animale la sofferenza e' presente, vedi il leone che uccide la gazzella per cibarsene.
Ma non sono mali "volontari" sono solamente" naturali", sia per l'uomo che per gli animali.
Per gli atei, l'uomo e' solo il prodotto casuale di una evoluzione senza un significato preciso, come possono inquadrare il male e la sofferenza, in una visione che non si collega a fenomemi chimici o alla lotta per la sopravvivenza?
Per l 'ateo e' "meno pesante" affrontare la problematica del male fisico e psichico in quanto previsto nel ciclo della natura vita-morte.

Per un credente diventa doppiamente piu' pesante accettare la questione del male, perche' noi crediamo in Dio, come possiamo spiegare ed accettare che un Dio onnipotente e buono possa permettere la sofferenza , il male?

Chi ha instaurato il male, il soffrire, le malattie, i disastri e per quale motivo?

Io credente cristiano ho accettato la versione del peccato originale, molto a grandi linee come raccontato nella bibbia ...non ho altra scelta.
Non esiste solamente il male, esiste anche la bonta'.
Non siamo noi a poter stabilire da soli la misura di ciò che è giusto o sbagliato. Solo il Dio può fare questo. Dobbiamo risolvere la questione nella nostra mente e nel nostro cuore: che ci piaccia o meno, qualunque cosa fa Dio è, per definizione, giusto.
Per quanto riguarda i bambini, e altri che possono essere mentalmente incapaci di distinguere il bene dal male, è evidente sia dai testi sacri che dall'esperienza che essi sono peccatori per natura e perciò inevitabilmente diverranno peccatori per scelta.

E molto piu' difficile per un credente accettare la presenza del male.

Ho usato la parola accettare il male, non voglio suscitare lontanamente fraintendimenti per una differente percezione del dolore e del male tra credenti e non credenti.


Per quanto riguarda la "fortuna o sfortuna di vivere una vita felice o infelice" e di una diversa ricompensa a seconda dei meriti ti posso dire che quello che adesso ci sembra inconcepibile o non giusto, svanira' davanti a Dio.
Ti renderai conto, che la vita umana condotta nella sofferenza o no ( ma dubito che non ci sia nessuno che non abbia sofferto) , risulta infinitesima e completamente trascurabile al cospetto di una vita eterna.
Basta affidarsi a Dio.

Considera che io personalmente credo in Gesu' e pertanto credo ai testi sacri

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