Re: Immagine e somiglianza

Inviato da  benitoche il 6/2/2007 0:55:22
Mc dice:
si devono accettare compromessi fra la propia coscienza e la propia natura,e bisogna unicamente farlo con la fiducia della fede

Dagli scritti di un prete che ha deciso di abbandonare il "dogma" per iniziare a pensare

Tutto ciò era vero anche per me fino a qualche tempo fà,poi arrivò Steiner
Ebbene la cosa del tutto nuova è che Steiner si serve in tutto e per tutto del suo pensare umano per identificare gli Esseri e interpretare gli eventi che percepisce nel mondo spirituale,non meno di come noi siamo soliti fare con il mondo sensibile.
E questo tipo di conoscenza pensante del mondo spirituale ti spiega anche il mondo materiale a livelli molto più convincenti,perchè andando a ritroso nella ricerca delle cause di tutto ciò che esiste nel mondo visibile,troviamo in ultimo i pensieri e le volizioni di esseri Puramente spirituali (vedi post precedente,Elohim,Troni)
Ed è propio questo che rende Steiner davvero convincente alla mia mente,(diversamente dal dogma che tu riproponi nel tuo post:
il dover credere per fede).
Io volevo capire le cose,non ci trovavo gusto ad accettarle così come si presentano,o per lo meno questo non mi bastava.
Finchè un bel giorno un bel fulmine a ciel sereno mi fece vedere Aristotele in una luce del tutto nuova.
Mi perva di capire per la prima volta quell adagio fondamentale della filosofia scolastica che si rifà a lui e che dice:
"Nulla è nell intelletto che non sia prima nei sensi".
Il fatto che il mondo si scinda da un lato in percezione(sensibile o sovrasensibile che sia),e dall altro in concetto-così mi balenò per la mente-,non ha nulla a che fare con la realtà del mondo,è pura faccenda nostra.
E l essere dell uomo a scindere in due una realtà che è per natura unitaria ,è lui che farnetica di percezione e concetto come se fossero due realtà diverse,mentre invece sono due modi tutti suoi,entrambi parziali,di cogliere il reale.
E che senso ha,allora,questo nostro spaccare questo mondo in due?
La risposta che trovai fù per me non meno fragorosa del tuono che segue al lampo più abbagliante di tutti :
Per dare all uomo la soddisfazione di essere lui il creatore che ricostituisce l unità del mondo,riconciliando fra loro le due sponde dell essere divise da quella fiumana evolutiva che è la sua stessa anima,sempre alla ricerca di una comunione primigenia perduta.
Le parole del Parsifal di Wagner mi tornarono alla mente:"la ferita può richiuderla solo la lancia che l ha aperta"
Oh esclamai allora in un empito di commozione,la grande ferita di un mondo lacerato,fatto di materia e di spirito che sembrano opporsi fra loro,,è sorta propio per permettere alla nostra conoscenza di ricostruire,riconciliando ogni percezione col suo concetto,quell unità del reale che siamo noi stessi a infrangere.
Così mi parve di intuire un altra cosa ancora,quando il pensare umano diventa così forte ed essenziale da saper intuire creativamente lo spirituale,è pronto a riceverne anche la percezione .
Non prima,però,altrimenti si ritorna al vecchio e comodo accettare per fede,oppure all atavico visionarismo spontaneo che per sua natura è incosciente,esclude cioè il propio PENSARE
E come diventa così forte così volitivo il pensare?
Lo diventa propio esercitandosi a scoprire i nessi fra le cose, ricostruire l unità di questo mondo materiale,fatto apposta per rendere più sostanziale,sempre più essenziale il pensiero umano.
Se ben capisco il senso dell evoluzione intellettuale-o spirituale che poi è lo stesso-dell umanità,direi che Aristotele è il primo grande che ha abbandonato il vecchio tipo di percezione dello spirituale,quello passivo che chiedeva solo di credere,(e ciò vale anche in fondo per la contemplazione delle idee di cui gli parlava il suo maestro Platone),con l intento di rendere attivo il pensare affrontando la percezione sensibile
Noi uomini d oggi ci accontentiamo del semplice credere,se ancora ci resta,perchè è più comodo che pensare.Il nostro comune ragionare è poco più che un raddoppiamento ,una falsariga della percezione.
Se effettivamente ci impegnassimo nello sfruttare la divina qualità che si chiama pensiero,invece di vivere di pensieri associativi,quanti mondi ci si schiuderebbero

Salute a te Mc
PS
Se ti interessa esiste la medicina Antroposofica,l agricoltura biodinamica,la pedagogia Staineriana etc
non è più il momento di nascondersi dietro ad un dito o ad un dogma

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