Immagine e somiglianza

Inviato da  aquila23 il 27/1/2007 17:39:05
"... Una cosa è lo "stampino" della ceralacca - che fra l'altro ci ha condannato a visualizzare Dio come l'uomo barbuto che ci perseguita da millenni col bastone alzato - ben altra è pensare ad una "cristallizzazione" nel mondo denso della materia di un progetto ideale, tanto puro quanto assoluto... "

Massmo Mazzucco



La frase riportata sopra l’ ho trovata su questo sito, nella sezione “Due o tre cose sulla Bibbia che non sappiamo”e parla del come interpretare il concetto biblico di "immagine e somiglianza".
Premetto che non ho mai pensato a un Uomo fatto somigliante al Signore nel senso letterale del termine, altrimenti avrei potuto confondere il Dio ebraico con Giove, Marte o Venere: i quali erano una proiezione nel sovrannaturale di varie caratteristiche umane.
Secondo me il concetto di “immagine” si riferisce al fatto che l’ Uomo, come Dio, sia materia e coscienza, fisicità e anima… mi spiego meglio.
il "corpo" del Creatore è formato dalle cose che noi possiamo vedere: le montagne, i fiumi, i laghi, gli astri del cielo ecc. ecc. A questo proposito c ’è un bellissimo Salmo nella Bibbia, in cui si spiega come tutte le parti della natura siano le “membra” del Signore. Il Dio degli ebrei esiste e sussiste, non è qualcosa di indefinito o immateriale; “Io sono colui che è” si sente dire Mosè sul monte Sinai.
Lo Spirito è invece la coscienza di Dio, la sua volontà e il suo amore; la Luce invisibile del Creatore che pervade la materia. In poche parole è la vera essenza e l’ “anima” di Dio : “ Dio è Spirito. Chi lo adora deve lasciarsi guidare dallo Spirito e dalla verità di Dio”(Gv; 4,24).
Come la nostra coscienza riflette veramente noi stessi, così lo Spirito è la “vera” realtà di Dio. Per questo, secondo me, le scritture parlano di un Uomo creato a “immagine e somiglianza”, perché anche noi abbiamo un corpo, siamo fatti di materia, ma possediamo anche una nostra volontà e una nostra anima, come il Signore descritto nella Bibbia.
Così le persone “illuminate” ( ad esempio Buddah e Gesù) sono quelle che lasciano entrare nella loro anima la Luce divina, che si lasciano invadere dal suo Spirito e realizzano l’ unità col Creatore. Se si comprende questo, risulta decifrabile anche il concetto di “Trinità” (che non è niente di così imperscrutabile, come parte della Chiesa vuol far credere…).
Quando un uomo (Figlio) riceve nella sua anima la pienezza e la Luce di Dio (Spirito) realizza un filo diretto col Padre e quindi l’ unità delle due coscienze: umana e divina. Facendo una similitudine: è come se Dio fosse un isola più grande e l’ uomo un’ isola più piccola. Lo Spirito è quel ponte che parte dall’ isola più grande e si collega a quella più piccola.
Naturalmente se l’isola dell’ Uomo è distante e inospitale sarà più difficoltoso costruire quel ponte, ma questo è un altro discorso…
Cose ne dite ? Siete d’ accordo o la pensate diversamente ?
A voi la parola.

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