Re: L'origine pagana del cristianesimo

Inviato da  Santaruina il 21/6/2006 18:43:48
Ciao Descartes

sull’importanza dell’astronomia in epoca antica sono d’accordo con te, così come sulla grande importanza delle conoscenze astrologiche che poi si riflettevano nella simbologia.

L’unica aggiunta che mi sentirei di fare è la constatazione del fatto che a volte voler circoscrivere un determinato simbolo in un solo campo ne limita l’essenza.

Questo vale in particolar modo per la croce, forse il simbolo più importante nell’antichità, che in sé raccoglieva significanti cosmogonici e non solo.
In esso è racchiuso l’intero “destino” dell’uomo, con le due “dimensioni” all’interno delle quali si muove, o forse sarebbe meglio dire “direzioni”.

Come spiega Guénon :

Abbiamo detto che la croce è un simbolo che, sotto forme diverse, si incontra quasi dappertutto, e a partire dalle epoche più remote; essa è quindi ben lungi dall'appartenere in proprio ed in modo esclusivo al Cristianesimo, come certuni potrebbero essere tentati di credere.
Bisogna inoltre dire che il Cristianesimo, per lo meno nel suo aspetto esteriore e conosciuto generalmente, sembra aver un po' perduto di vista il carattere simbolico della croce per considerarla soltanto più il segno di un fatto storico; in realtà, questi due punti di vista non si escludono affatto, ed, anzi, il secondo non è in certo qual senso se non una conseguenza del primo; ...

Di fatto, troppo spesso si ha tendenza a pensare che l'accettazione di un senso simbolico debba comportare il rifiuto di un senso letterale o storico; un'opinione del genere non è che il prodotto dell'ignoranza della legge di corrispondenza che è il fondamento stesso di ogni simbolismo, e in virtù della quale qualsiasi cosa, poiché discende essenzialmente da un principio metafisico dal quale ricava tutta la sua realtà, traduce o esprime tale principio alla sua maniera e secondo il suo ordine di esistenza, per modo che. da un ordine all'altro, tutte le cose si concatenano e corrispondono per concorrere all'armonia universale e totale, la quale è, nella molteplicità della manifestazione, in certo modo un riflesso della stessa unità principiale...

I simboli o i miti non hanno infatti mai avuto la funzione — come vorrebbe una teoria anche troppo diffusa ai giorni nostri — di rappresentare il movimento degli astri; la verità è che in essi si trovano spesso figure che si ispirano a quest'ultimo e che sono destinate ad esprimere analogicamente qualcosa di totalmente diverso, in quanto le leggi di tale movimento traducono fisicamente i principi metafisici dai quali dipendono. ...

Come per tutto il resto, la stessa cosa accade dei fatti storici: essi pure si conformano necessariamente alla legge di corrispondenza della quale abbiamo or ora parlato, e in conseguenza di ciò traducono secondo il loro modo le realtà superiori, delle quali non sono in certo qual modo se non un'espressione umana; aggiungeremo che è questo a costituire ai nostri occhi tutto il loro interesse, da un punto di vista che — la cosa è evidente - è totalmente diverso da quello in cui si pongono gli storici "profani"


Blessed be

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