Re: L'origine pagana del cristianesimo

Inviato da  Santaruina il 21/6/2006 17:35:55
Ciao Descartes, e benvenuto

i tuoi spunti sono interessanti.
Sempre a proposito del “culto del sole”, non so se conosci la teoria di freud a proposito della continuità del culto voluto nell’antico Egitto da Akenathon e l’ebraismo.

Qui c’è un articolo dalle tinte interessanti di Donnini a proposito.

Per quanto riguarda il modo in cui le culture arcaiche si rapportavano di fronte al creato, credo che molte delle loro reali credenze ci sfuggano.
Sul raporto tra “adorazione” e “fenomeni celesti” credo però che Mircea Eliade abbia colto nel segno:

L'esempio classico, su cui Eliade torna più volte, è la luna: "La grande importanza della luna nelle mitologie arcaiche, e soprattutto l'integrazione in un unico 'sistema', da parte del simbolismo lunare, di realtà diverse tra loro come la donna, le acque, la vegetazione, il serpente, la fertilità, la morte, la 'ri-nascita', ecc.".
Ma qui è da sottolineare quanto non sia un semplice fatto naturale a connettere diverse realtà tra loro, ma un simbolismo, che forma quella rete di collegamenti, grazie alla quale si può parlare giustamente di 'sistema'.
È il simbolismo, e non la luna, che fonda la possibilità, ad esempio, di legare la donna alla terra: "Un complesso simbolismo, dalla struttura antropocosmica, associa la donna e la sessualità ai ritmi lunari, alla Terra (assimilata alla matrice) e a ciò che dobbiamo chiamare il 'mistero' della vegetazione".
La struttura simbolica di qualsiasi complesso religioso non è cioè una sorta di religione naturalistica, ma trova origine in una intuizione archetipica, pre-razionale, che è alla base della metafisica a struttura platonica della religiosità arcaica; la caduta del simbolismo in una interpretazione esclusivamente 'fattuale' è invece sinonimo di degradazione.


Ancora:

Gli ultimi arrivati tra gli “eletti” , i filosofi, sono riusciti a desacralizzare una delle più importanti ierofanie cosmiche.

L’uomo si è riconosciuto nella “vita” della luna non soltanto perché la propria vita ha fine, come quella di tutti gli organismi, ma soprattutto perché la luna nuova rende valide, con la sua sete di rigenerazione, le sue speranze di rinascita.

Un oggetto sacro , quali che siano la sua forma e la sua sostanza, è sacro perché rivela la realtà ultima, o perché vi partecipa.

Quindi anche la Luna non fu mai adorata per se stessa, ma fu adorata in quel che rivelava di sacro, cioè nella forza concentrata in lei, nella realtà e nella vita inesauribile che manifesta.


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Parlando di simboli trattiamo dunque di concetti molto più complessi di quanto la mentalità contemporanea possa in qualche modo comprendere, non furono mai il sole o la luna ad essere “adorati”, ma l’idea archetipica, la teofania a cui essi rimandavano.

L’aver in epoca cristiana associato quindi Gesù al simbolo solare risulta del tutto coerente sotto questo punto di vista.

Per quanto riguarda la precessione degli equinozi in verità molti miti si riferiscono ad essa, e lo studio delle costellazioni per i popoli antichi aveva una valenza Sacra per noi smarrita.
Da questo punto di vista, non stupisce che il cristianesimo, a cui si associa il Pesce, come ricordavi, abbia caratterizzato proprio l’era dei Pesci, così come nell’era precedente, quella dell’Ariete, questo animale caratterizzasse i culti delle culture dell’epoca, dall’ebraismo, ai culti dionisiaci, e prima ancora nell’età del Toro questifosse l’animale sacro di molti culti, basti pensare alla civiltà minoica.

Tutto questo fa parte di un linguaggio che abbiamo smarrito, e che difficilmente potremmo interpretare con i nostri canoni.

Blessed be

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