Re: Ateismo e Fede

Inviato da  Alexandros il 8/9/2006 0:27:54
Citazione:
Il tuo giudizio sulla religione è leggittimo, ma è appunto il tuo giudizio.
Qualcuno potrebbe anche non condividerlo, senza per questo "meritarsi" di essere definito "nel peggior modo".

Sai... ho sempre trovato molto curioso il fatto che quando si tratta di opinioni espresse da non religiosi, si tratta di "opinioni personali", mentre quando si tratta di opinioni espresse dalla maggioranza, si tratta di verità assoluta ed indiscutibile, e come tale esprimibile senza alcuna censura.

Stesso dicasi quando ci si trova dinnanzi a due pareri "egualmente validi"; non potendo concepire che uno dei due abbia ragione, si dice che si tratti di "opinioni". Guarda caso, a rifugiarsi in simili escamotage sono sempre i credenti (permettimi quest'altra "generalizzazione").
E così, la verità assoluta dell'esistenza di dio, diventa magicamente un'opinione. Sfortunatamente, non possono esistere due verità: una delle due dev'essere per forza di cose quelle falsa.

Se ora ti senti in causa tu (se questo è), il problema sarebbe solo tuo; viceversa, ne dovremmo desumere che in fondo ti riconosci in una casistica deteriore, nonostante gli appelli al liberalismo ed al rispetto delle opinioni altrui?

Citazione:
Arricchire la propria esposizione con epiteti offensivi non aiuta lo svolgersi della discussione e il confronto tra idee diverse.

Puoi elencarmi questi epiteti così mostruosamente "offensivi", cortesemente? Così casomai constatiamo la valenza della loro "offensività".

Citazione:
In questo modo si rafforzano anche le basi delle proprie argomentazioni.

Il contrismo non ha mai avuto nulla dal guadagnare dall'essere troppo tollerante, se non il perdurare della situazione preconformata; per poter essere davvero tolleranti, occorre iniziare ad essere intolleranti verso chi è intollerante, come diceva il filosofo.
D'altronde, generalizzare implica un campo assai vasto; il dettagliare no. Li si rischia di andare ad hominem.
Se la maggioranza è "boccalona", ciò non implica che chi si sente un gradino più su rispetto alla massa dei credenti, pur essendo anch'egli credente, debba difendere i primi per puro precetto di principio, dietro lo spurio presupposto di un comportamento "adeguato" nei confronti di tutti i credenti.

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