Re: Breve saggio sulla religione

Inviato da  jataka il 13/9/2007 21:00:58
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Rick ha scritto:
Citazione:
Per Rick: a questo punto credo che dovremo definire cosa la religione sia.


Perché no? Potrebbe essere interessante.

Nonostante la parola abbia una sua ben precisa origine (infatti l'avete scritta) la mia definizione di religione non riguarda la parola in sé, non la ritengo di per sé importante e non conoscendo le origini del termine se non per aver letto ciò che voi avete scritto preferisco essere folle per conto mio che saggio per opinione altrui.

La religione è il bisogno compulsivo che l'umanità (fra i tanti suoi deliri) ha sempre mostrato nei confronti della propria esistenza: ossia chi ci ha creati? Qual è il nostro scopo? Qual è il senso della nostra esistenza?
La primeva necessità di credere che l'esistenza abbia avuto origine da un'entità divina è rivelatoria riguardo le ancestrali paure del genere umano.

mi permetto di dissentire su questa affermazione, l'uomo non ha mai avuto bisogno di religione, tutt'al più di religiosità, cosa ben diversa

Citazione:

L’umanità era (ed è) del tutto incapace di accettare la morte, le sofferenze, le angosce e le frustrazioni della vita, l’unico modo per accettare queste spiacevoli componenti dell’esistenza è usare un qualche tipo di palliativo. Questo è, secondo me, il vero motivo percui è nata la religione.
Il credere a una divinità benevola, che ci osserva, ci protegge e che ci guida nei momenti bui è una panacea che allevia alcuni elementi spiacevoli della propria vita.

dissento anche da questo (stasera mi sento di dissentire), non è del tutto vero che l'uomo sia incapace di accettare la morte e ciò che ne consegue, forse oggi più di ieri, questo si, ma molte società non ne hanno mai fatto un gran problema, accettando la fine di questa vita come una festa, la chiusura di un cerchio e, forse, l'apertura di un altro

Citazione:

Il presupposto comune a molte dottrine che faccia tutto parte di “un grande piano” è anch’essa una comoda alternativa alla terrificante prospettiva che non ci sia nessun piano e che la nostra venuta sia frutto del caso, così come per molti avvenimenti di questo mondo.
Stesso dicasi per il presupposto che Dio sia assolutamente un’entità benevola nei nostri confronti, in effetti sarebbe insopportabile l’idea di un Dio malvagio, distaccato, che ci fa venire al mondo per tormentarci con sofferenze terribili; questa eventualità non è nemmeno presa in considerazione da nessuna dottrina anche se non è meno probabile o meno provata dell’eventualità di un’entità buona e magnanima. Si tratta solo di una scelta perlopiù incoscia di pensare che lassù ci sia una specie di mamma universale che ci guarda con occhi amorevoli e ci promette la felicità dopo la vita terrena.
Anche la necessità di avere uno scopo è stata risolta dalla religione mentre si rigetta a priori la possibilità che la nostra esistenza di per sé sia senza senso e senza scopo, benché non ci sia nessuna prova che la nostra esistenza abbia per forza un qualche tipo di significato di per sé.

ecco, questa è la religione...

Citazione:

In conclusione a mio modo di vedere la religione è la panacea che l’umanità ha creato per alleviare la propria esistenza e giustificare le tragedie che accadono evitando di fare i conti con alternative più spiacevoli, ma forse anche più probabili.

beh, diciamo che <qualche umano> l'ha creata, e che poi tanti altri hanno accettato di seguire questa strada, per svariati motivi, non ultimo la mancanza di coraggio, rimane il fatto che la religione è una cosa artificiale e non naturale, non è insita nell'umanità

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