Un episodio in cui Socrate fu coinvolto
Una decina di anni prima della sua condanna a morte, verso la fine della guerra del Peloponneso (406 a.c.) , gli Ateniesi riportarono la loro ultima grande vittoria navale: le Arginuse. Gli strateghi, pur vittoriosi, a causa di una tempesta, non portarono soccorso ai naufraghi (gli Ateniesi nella battaglia persero infatti 25 navi) e non raccolsero i cadaveri per dar loro giusta sepoltura.
Al loro ritorno ad Atene furono destituiti e dovettero subire un processo (narratoci da
Senofonte nelle Elleniche). Teramene volle intentare una causa
collettiva, sotto la spinta dell'onda emotiva di sdegno (abilmente orchestrata da lui stesso), per punire i colpevoli e Socrate, che per quel giorno fu sorteggiato tra i giudici della causa, fu l'unico ad opporsi alla mozione. Le
nomoi in realtà prescrivevano di giudicare gli strateghi
singolarmente ma la reazione emotiva della folla, abilmente istigata da Teramene, volle giustizia sommaria (e non si rispettarono le
nomoi).
A cosa servono dunque le leggi? In un mondo in decadenza, così come tratteggiato da Santaruina, in cui il rispetto della
physis non vi é più ed anzi ci si serve della legge morale come pretesto per realizzare i propri fini (allora fu Teramene, oggi.. non vi ricorda nulla?), le
nomoi possono servire come guida e come freno dalle reazioni emotive dettate dalla paura:
phobos.
Per realizzare questo tipo di
nomoi bisogna però che esse siano frutto e figlie proprio della legge morale
physis o si rischia che esse, figlie della paura emotiva e guidate da un
demagogo, tradiscano proprio la legge morale e portino alla rovina.
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