Re: Interpretare e trasfigurare

Inviato da  mc il 17/1/2006 19:06:49
Ciao matelda-maria :

Citazione:
Ogni analisi di un testo quindi, ma anche di un dogma e di ogni azione umana dovrebbe quindi essere inserita a contesatulizzata a partire anche dal pretesto e dal contesto. Cosė facendo la comprensione ne risulta assai facilitata.


Dogma : esiste un dio superiore.
Puoi contestualizzare e pretestualizzare, questo?

Naturalmente, non ti chiedo trattati di teologia o esegetismi vari, ti chiedo di riassumere in concetti, questo concetto (e comunque scrivi quanto necessario...)...

A parte la battuta, la comparsa dell'uomo sulla terra, in effetti, e' un po' piu' precedente del tuo neo. (Il "marchio" era piu' un "interruttore cerebrale", in effetti... anziche' un vero e proprio segno fisico... pronto ad "accendere" un determinato tipo di schema razionale... o meno...)

Ipotesi:
Gli uomini che non conscevano dio (quello dei cristiani, musulmani, etc...) non contano nella storia quindi non se ne parla ... e se, se ne parla, si parla di riti insensati legati alla scaramanzia primordiale...

Il discorso religioso, anche nei libri di storia e' trattato dal punto di vista collettivo-organizzativo del fenomeno di massa. Se non vi si riscontra questo, allora rimane una argomentazione folkloristica (chissa' perche' questa tendenza, eh?... mah...)

Oppure, non se ne parla nemmeno... per fede, perche' e' meglio non dare nuovi spunti, per malafede, o per ignoranza...

Dio e' un concetto accettato a priori, senza contestualizzazioni, senza pretestualizzazioni, senza perche' e come...
Un impulso individuale convogliato nelle credenze di massa, alla ricerca del conforto di non essere solo.
Un bisogno di protezione, un bisogno di sentirsi parte di qualcosa di piu' grande...

Una illusione, non puo' e non dovrebbe, sostituire gli altri punti di riferimento importanti nella vita dell'uomo... tipo la "liberta' di essere".
La liberta' di non essere... la liberta' di cercare, senza trovare... la liberta'.


Il dogma limita.
Il dogma non accetta contestualizzazioni, se non quelle che portano al suo significato.
Il dogma non accetta pretestualizzazioni, se non quelle che portano al suo vero scopo.

Se tutto quello che e' "imprigionato" nel dogma, dovesse servire a chiarire "i misteri" del dogma stesso, capisci, che non ci si sposterebbe mai dal suo interno?

Capisci che rimanere sempre all'interno della stessa "area mentale" e' un po' limitante?

S'intuisce che e' l'unico modo che ha una teoria strampalata come una religione (a caso), fondata su fantasie e' quello di dimostrarsi reale o solamente verosimile, solo, se vista dall'interno della stessa?

Appena se ne esce al di fuori e, le religioni, le si guarda in tutti i loro dogmi e le loro illusioni, crollano tutte (soprattutto "le migliori"... eheheh...).


mc

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