Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia

Inviato da  Polipol il 15/10/2011 18:41:51
Citazione:

PikeBishop ha scritto:
Con tutto il rispetto per un pensatore eccezzionale, ma Guenon, sul pensiero orientale e' ancora abbastanza ad cazzum. Tanto vale citare Julius Evola, che almeno come traduttore dal Cinese - specie il suo Tao Te Ching - e' assolutamente eccezionale.

Interessante quanto dici di Guénon.
Io sapevo che aveva ricevuto proprio da alcuni brahmani indù delle chiavi ermeneutiche per comprendere i loro testi (ad esempio, la più lampante, quella per decifrare la lunghezza dei cicli cosmici e del manvantara, dato che ovviamente le durate espresse nei testi sacri orientali non possono essere prese alla lettera) e un invito specifico a divulgare alcune conoscenze in occidente in vista della fine del Kali Yuga.
Del resto mi sembrava sempre fedele all'ortodossia di Shankara, tant'è che alcuni gli hanno proprio criticato questa "monoliticità" (ad esempio per aver praticamente ignorato Ramanuja).
Proprio per questo i suoi libri sono stati apprezzati anche in Oriente e dati da leggere in India da maestri che volevano "rieducare" dei giovani ad un approccio non eterodosso alla propria tradizione. Inoltre se non sbaglio Marco Pallis ha curato alcune traduzioni di suoi libri in tibetano, ottenendo plausi in quell'ambiente...
In ogni caso sinceramente e umilmente a me sembra "ad cazzum" gran parte di quello che dice del Cristianesimo, infatti per tornare trasversalmente in topic, in molti gli hanno rimproverato proprio di aver misconosciuto i Padri.
Detto ciò, cosa ritieni nello specifico "ad cazzum" di quanto dice del pensiero orientale? (Specificatamente Indù, comunque eccetto Buddismo su cui non era preparato)
Ammesso che sia possibile parlarne qui...
Chiedo perché almeno in questo l'ho quasi sempre trovato la fonte più attendibile a cui rifarmi (tant'è che anche l'indù Kumaraswami lo apprezzava).
Grazie!




Citazione:

redna ha scritto:
Se il buddismo contempla il karma potresti spiegare come non possono ammettere la reincarnazione visto che si continuano le reincarnazioni proprio a causa del karma e la dottrina buddista insegna come uscire da tutte queste reincarnazioni?

Per usare un linguaggio riduttivo, le dottrine orientali parlano specificatamente di qualcosa come "ritorno nella manifestazione", a cui si contrappone la Liberazione (forse ciò che tu chiami l'uscita da "tutte queste reincarnazioni"). Questo "ritorno", grossolanamente inteso come reincarnazione, viene di solito espresso come il passaggio ad altri cicli di esistenza, o cicli di vita, o altri stadi, insomma qualcosa che possiamo figurarci solo con immagini e analogie. Comunque appena si va un po' addentro a questi studi risulta evidente il fatto che i maggiori interpreti neghino tassativamente la possibilità di passare per più volte nello stesso stato, e quindi di reincarnarsi in un altro uomo di questa umanità. Il passaggio da un ciclo all'altro viene spesso figurato come qualcosa che riguarda la morte e rinascita, un po' come il passaggio da embrione-feto a essere umano...ecco, il ciclo ascendente si dischiude in un modo che mi azzarderei a chiamare analogo a questo esempio.
Solo un contesto culturale privo di idee trascendenti poteva accogliere le idee riduttive reincarnazioniste, ecco perché fino a qualche secolo fa non venivano minimamente prese in considerazione...

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