Re: Luogocomunardi e religione

Inviato da  sitchinite il 5/1/2010 0:17:13
Citazione:

Fabrizio70 ha scritto:
Oggi mi sento bbuono , partecipo pure io...

[...]

Te ne sei dimenticata o lo hai omesso apposta di specificare che era cattolico?



Su questo ci sarebbe da discutere...
San Francesco é venerato come santo dalla chiesa cattolica, ma non ha mai seguito i dettami cattolici.

Tanto che ora (veramente già da un pò) alcuni esegeti cattolici stanno dicendo di tutto e di più su di lui.
Ma la chiave é nella sua prima fase di conversione, l' episodio del suo sogno in seguito al quale maturò in lui la prima 'scintilla' di devozione.


Avrebbe raccontato in seguito di essere stato persuaso da due rivelazioni notturne[6]: nella prima egli scorse un castello pieno d'armi ed udì una voce promettergli che tutto quello sarebbe stato suo. Nella seconda sentì nuovamente la stessa voce chiedergli se gli fosse stato «più utile seguire il servo o il padrone»: alla risposta: «Il padrone», la voce rispose:
« Allora perché hai abbandonato il padrone, per seguire il servo?



L' episodio ci viene commentato da Padre Bergmaschi:


Francesco, quando chiede il permesso di praticare il Vangelo a una Chiesa che è convinta di esserne la custode gelosa e l'interprete inappellabile, inventa la più sublime delle ironie. Mentre Innocenzo III si autoproclama “Vicario di Cristo”, Francesco sarà chiamato “Alter Christus” dal popolo cristiano. Egli, infatti, vede nella storia il luogo della fratellanza da costruire col martirio, con la rinuncia, con la testimonianza e non con la crociata o con il rogo.

Nel sogno di Spoleto (1205) una voce ferma Francesco ponendogli l'alternativa fra il servizio del Padrone (Dio) e il servizio del servo (Papa) e gli impedisce di cadere nel precipizio della civiltà veterotestamentaria (crociate), costruita sulla elezione di un popolo e dunque sulla definizione di Cristo come “capitano di eserciti”.


Anche la morte di S. Francesco e le sue ultime parole sono significative:


E là muore sulla “nuda terra”, nudo lui stesso, perché anche il vestito della Porziuncola si era già caricato di qualche vanità clericale. Non a caso tra le parole del transito troviamo l'ultima, la più preziosa, delle perle: Io ho fatto la mia parte, la vostra ve la insegni Cristo. Dove qui Cristo rappresenta, ancora una volta, il magistero vivo che trascende l'Istituzione stessa da Lui fondata: la novità viene da Cristo, non dalla Chiesa che lo porta”

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