Re: Scusate, ma se il LIMBO non esiste più dove sono andati a finire i bambini?

Inviato da  sever il 16/9/2008 17:07:38
Volevo aggiungere qualcos’altro, anche a costo di ripetermi. Chiedo, perciò, anticipatamente scusa.
Perché i teologi sentirono la necessità di inventare il limbo? Semplicemente perché, pur proclamando la Bibbia Parola di Dio, quindi Verità, non accettano quanto in essa v’è detto. Annullano la Parola di Dio, sostituendola con le loro farneticazioni. Per quanti, credenti in Dio, Padre amorevole, ma giusto, espongo nella discussione “Dogmi: sono veri?”un esame sintetico dei dogmi, confrontandoli con quanto ci insegna Dio, l’Unico vero Maestro. Il mio scopo non è quello di imporre il mio punto di vista, Dio me ne scansi, ma di stimolare in quelli che nutrono delle perplessità l’esame, la ricerca, il confronto. Per smascherare i teologi non è sufficiente dire che sono menzogneri, contafrottole, ma bisogna dimostrarlo. L’unica maniera è, appunto, per i credenti, confrontare i dogmi con la Bibbia. E’ quanto raccomandano gli stessi Apostoli. (Esaminare i seguenti passi: Atti 17,11; Filip 1,9; 1° Tes 5,21; 1° Giov 4,1).
Torniamo all’invenzione del Limbo. Contrariamente a quanto ci dice Dio, le chiese, cosiddette cristiane, insegnano che l’anima umana viene creata al momento del concepimento. Secondo l’insegnamento di queste menti sopraffine ogni anima, per salvarsi, ha bisogno del battesimo, dimenticando che quello originario si impartiva agli adulti che, coscientemente, facevano professione di fede con la confessione pubblica dei peccati. Ma cosa succede all’anima appena creata del bambino che muore senza il battesimo? Come può Dio condannarla alle pene eterne se non ha commesso nulla di male? D’altronde, nascendo tutti col peccato originale, il quale può essere annullato solo col battesimo, ecco che è impossibile che Dio la ammetta in Paradiso. Inferno no, Paradiso no, dove potevano ficcarla questa povera anima né colpevole né meritevole scientemente? Ecco la necessità dell’invenzione del Limbo. Ma se questi falsi maestri si fossero attenuti a quanto insegna Sapienza 8,19, libro canonico, quindi ispirato da Dio, avrebbero dovuto accettare la preesistenza dell’anima, dello spirito. Ecco ciò che si legge: “Ero un fanciullo di nobile indole; avevo ricevuto un’anima buona. Piuttosto, essendo buono, ero entrato in un corpo incontaminato”. E’ impossibile essere più chiari di così! Ma, no! La preesistenza dell’anima è una credenza pagana. L’agiografo si è lasciato influenzare dalla filosofia greca! Questo è il commento che fanno i teologi a questo passo. Ma non ci assicurano questi insensati che tutta la Bibbia è ispirata da Dio e che Lui stesso ne è l’Autore? (Catechismo: parag. 105,106,107). Allora Dio si è lasciato turlupinare dalla filosofia greca? Costoro ne sanno più di Dio! Ecco che esautorano Dio, mettendo il dubbio che Egli è fonte sicura di Verità. Sono proprio costoro, questi dissennati, i peggiori nemici di Dio e della Sua Rivelazione.
Molti non credono più a niente, pur di non credere a certe panzane, perché vedono in Dio un tiranno onnipotente (Bertrand Russel), che decide secondo i suoi capricci quale destino assegnare ad ognuno. Hanno poi la sfacciataggine di parlare di libero arbitrio e, quindi, di premi e di castighi, per giunta eterni! Se invece crediamo, come insegna Sapienza, cioè Dio, che preesistiamo alla nascita fisica come uomini spirituali, allora possiamo anche credere che siamo noi a scegliere dove, quando e quali esperienze fare nella materia. Siamo noi gli artefici del nostro destino, perché risulta facile accettare la possibilità della reincarnazione, come si evince da molti passi del N.T. Ma questo è un altro discorso. Quanti di noi non hanno, in momenti di sconforto o di estremo dolore, urlato: Dio! Perché mi fai questo? Perché mi hai dato un destino così orribile? E giù, magari, anche una bestemmia. Non dico che credere nella reincarnazione ci liberi completamente dall’angoscia, ma certamente ci libera dall’incubo di credere che Qualcuno stia decidendo, senza il nostro consenso, come marionette, cosa fare di noi quando crea la nostra anima al momento del concepimento. Se una eventualità del genere fosse vera, meglio essere atei. Almeno loro si sentono padroni del loro destino.

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