[...]Per citare un ulteriore fatto che ritengo essere un altro indizio a favore della presenza di una politica di austerity, oltre che della solita corruzione che non ho intenzione di negare, sembra che dal primo gennaio 2015 ci possa essere un taglio del 30 % dei dipendenti pubblici delle provincie.[...]
Secondo wall street Italia, la perdita di posti di lavoro si aggirerebbe intorno a 20 000 .
Ora, indipendentemente da come la si pensi dei dipendenti pubblici, e della loro utilità, in questo caso abbiamo a che fare con una decisione politica che per tagliare la spesa lascia a casa dei lavoratori. Questo tipo di politica non è finalizzata alla piena occupazione ma soltanto alla salvaguardia di un bilancio, che per il sottoscritto non è di primaria importanza salvaguardare.
In sostanza si sceglie di mettere come priorità il bilancio e si relega in ultima posizione la persona. La cosa è evidente perchè non c'è alcun progetto di ricollocazione dei lavoratori in esubero. Almeno io non lo conosco.
E così vale per tutti gli altri discorsi di tagli trasversali senza alcuna spiegazione se non quella del taglio in sé.
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