Re: Referendum per l'uscita dall'euro: Grillo ci sta prendendo in giro?

Inviato da  DaemonZC il 18/12/2014 12:31:57
Citazione:
Sertes: Quindi hai ragione tu quando dici che l'austerità non esclude, anzi include, anche l'aumento di tasse. (sebbene senza menzionarlo e sebbene ci siano anche altri metodi, aggiungo io, ma resta il fatto...)

Ahi ahi ahi. Non so nemmeno leggere l'italiano.


Mi fa piacere te ne sia accorto

Citazione:
Perspicace: Devono verificarsi tutti questi punti più il 5° di cui ai parlato tu (taglio di stipendi d'Oro e Pensioni d'Oro) ovvero compressione dei redditi alti, per poter parlare di austerità se si rispetta UN PUNTO ma si va in direzione COMPLETAMENTE OPPOSTA agli altri punti NON SI PUò PARLARE DI AUSTERITà maa anzi di politiche espansive. Ecco come gli annunci e le chiacchiere stanno a zero contro I FATTI.


Citazione:
Sertes: Detta così è meglio: "Non si può parlare di austerità perchè l'austerità implica riduzione di spesa." Io sostenevo, erroneamente: ""Non si può parlare di austerità perchè l'austerità implica riduzione di spesa e non prevede l'aumento di tasse"


Ci ho pensato su ieri. Nelle definizioni dei dizionari c'è un E e non un E/O che separa riduzione di spesa statale con riduzione consumi privati. Però....chi può dire che si intenda riduzione della spesa pubblica nel suo valore assoluto? chi può dire che si tratti di aumento della tassazione a tutte le classi sociali? La definizione non lo specifica e non è nemmeno implicito.

Nella definizione di wikipedia dove c'è un E/O:

"In politica economica il termine austerità definisce la politica di bilancio dello Stato fatta di tagli alle spese pubbliche[1] al fine di ridurre il deficit pubblico[2], attraverso la riduzione delle spese e l'ottimizzazione dei servizi (spending review) e/o aumento della pressione fiscale sui cittadini contribuenti."

Per wiki comunque , l'austerity pare possa essere anche solo aumento della pressione fiscale.

In ogni caso siamo in ambito di interpretazione di una definizione. Infatti "Tagli alle spese pubbliche" vuol dire TUTTE le voci di spesa, formate da sanità, scuola, settore bellico, sicurezza, ricerca universitaria....?

Facciamo un ragionamento.

Da dove viene il termine austerity? dalla definizione della Treccani sappiamo che un autorevole esempio di austerity è l'inghilterra del dopo WWII.

Citazione:
Treccani Citazione: austerità Regime economico-politico di risparmio nelle spese statali e di limitazione dei consumi privati, imposto dal governo al fine di superare una crisi economica. In questa accezione il termine riprende l'ingl. austerity, usato per indicare il regime di a. di vita nel secondo dopoguerra in Gran Bretagna, mirante a sostenere la produzione nazionale e le esportazioni e a comprimere le importazioni.


Quindi, andiamo a vedere come si comportavano entrate fiscali e spese statali durante e dopo la guerra in inghilterra:

http://www.treccani.it/enciclopedia/economia-pubblica_%28Enciclopedia_delle_scienze_sociali%29/

Citazione:
Nell'Inghilterra di due secoli fa la quota della spesa pubblica sul reddito nazionale era vicina al 10%; per tutto il lungo periodo dell'industrializzazione questa quota cresce solo lievemente, tanto che alla vigilia della prima guerra mondiale essa è prossima al 13%. La prima guerra mondiale porta ovviamente a un forte aumento della percentuale, che negli anni venti scende, senza tornare però al livello prebellico; la lunga depressione degli anni trenta fa di nuovo crescere la quota, che si impenna con la seconda guerra mondiale. Nel secondo dopoguerra la spesa pubblica crescerà ancora costantemente di quasi venti punti percentuali, arrivando alla metà del reddito nazionale.


Quindi abbiamo che sia durante la guerra, che durante il dopoguerra, l'austerity applicata contemplava una compressione delle importazioni, e aumento delle esportazioni mediante un aumento delle entrate fiscali, con contemporaneo aumento della spesa pubblica del 20%. Noi però non ci fidiamo e andiamo a controllare sul data mapper dell'amato FMI se la Treccani ci ha visto bene:



I dati tornano. Si nota infatti che nel secondo dopoguerra, proprio durante l'applicazione dell'austerity, ci fu un costante aumento della tazzazione.

Definiam il termine secondo dopoguerra tanto per essere sicuri di parlare dello stesso periodo storico:

Per wiki:

"La locuzione secondo dopoguerra italiano indica un periodo storico compreso tra la fine della seconda guerra mondiale e gli anni seguenti in un periodo il cui termine va considerato nel contesto complessivo e che può essere determinato schematicamente da date diverse tra di loro."

da quanto vedo anche qui:

http://it.wikipedia.org/wiki/Dopoguerra#L.27inizio_del_secondo_dopoguerra_per_l.27Italia

Pere che il s.dopoguerra sia il periodo che va circa dal 1948 fino al 1970/1980. Mi sembrerebbe strano definire il 1985 come un periodo di "dopoguerra".

Ora vediamo la politica economica inglese del secondo dopoguerra:

http://www.treccani.it/enciclopedia/inghilterra_res-01a69999-87e8-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-Italiana%29/

l'Enciclopedia riporta un pò tutta la storia politica dell'inghilterra del secondo dopoguerra, tra tentativi di austeriy, contenimento della spesa sociale, e razionalizzazione dello stato sociale.
Andiamo però a controllare la spesa pubblica inglese in quegli anni:



Notiamo come la spesa pubblica non è affatto diminuita, ma dopo la fisiologica riduzione dovuta alla fine della guerra, la spesa pubblica ha ripreso la china ascendente che aveva interrotto prima dell'inizio della guerra aumentando dal 25 al 45% in 35 anni, nonostante l'"austerity"

dai dati che ho postato, si nota come l'austerity non è mai stata realmente diminuzione di spesa pubblica tout-court, nemmeno nella sua accezione inglese. Ma di alcune voci di spesa, aumentando magari altre, o mantenendo invariate altre ancora, tutto questo ha comunque permesso agli storici e ai dizionari di definire "Austerity" la politica inglese del dopoguerra di aumento della tassazione e aumento della spesa pubblica totale.

Quindi: L'austerità implica riduzione di spesa pubblica?

Risposta: L'austerità implica riduzione di spesa pubblica nel suo valore relativo, e non necessariamente assoluto. Quindi posso tagliare la scuola, la fibra ottica e la ricerca scientifica, ma aumentare la sanità (Vedi Big Pharma), e le spese belliche, andando in giro a fare la guerra mascherata da missione di pace. Da un punto di vista linguistico è sempre austerità, ma è un austerità che si rivolge a:

a) Solo alcuni settori pubblici
b) All'austerità di vita del popolo attraverso l'aumento della tassazione, ma non necessariamente a tutto il popolo, magari alcune lobby le puoi esentare tranquillamente.

cito ancora perspicace nel suo intervento da cui è scaturita tutta la discussione:

Citazione:
di che austerità parli?

Citazione:
di che austerità parli?

Citazione:
di che austerità parli?

Citazione:
di che austerità parli?


Citazione:
"Ecco come gli annunci e le chiacchiere stanno a zero contro I FATTI."

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