Altra correzione riguardo la falsa nozione di Mande secondo cui il gold standard coinvolge unicamente l'oro:
Riferimenti politici del romanzo
Il meraviglioso mago di Oz potrebbe essere nato come allegoria della politica monetaria degli Stati Uniti alla fine del 1800.[1]
Tra il 1880 ed il 1896, vi fu in una massiccia quanto imprevista deflazione, che causò un crollo drastico dei prezzi nell'economia americana (23% ca.). Poiché la maggior parte dei contadini dell'ovest del paese erano indebitati con le banche dell'est, quando i prezzi diminuirono, il valore reale dei debiti aumentò e le banche si arricchirono considerevolmente a spese dei contadini.
Alcuni politici populisti, tra cui William Jennings Bryan, cominciarono a sostenere che la soluzione fosse la libera coniazione dell'argento: gli Stati Uniti in quel periodo seguivano un regime di Gold standard; l'assunzione dell'argento come moneta da affiancare all'oro, effettivamente, avrebbe potuto aumentare l'offerta di moneta complessiva, innescando così l'inflazione e riportando a livelli normali i prezzi.
Ciononostante, Bryan, candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti dopo il presidente Cleveland, perse le elezioni a favore del repubblicano William McKinley e gli Stati Uniti continuarono con il Gold standard.
Esistono varie possibilità nell'assegnare i personaggi del racconto ai politici del tempo. La seguente interpretazione fu proposta dallo storico dell'economia Hugh Rockoff nell'edizione dell'agosto 1990 del Journal of Political Economy:
Dorothy Gale: i valori tradizionali americani
Toto: il partito dei proibizionisti, detto anche degli Astemi
Lo spaventapasseri: gli agricoltori
L'uomo di latta: i lavoratori dell'industria
Il leone codardo: William Jennings Bryan
I Munchkin: le banche dell'est
La perfida strega dell'est: John Pierpont Morgan
La perfida strega dell'ovest: John Davison Rockefeller
Le Scimmie alate: gli afroamericani
Oz: abbreviazione di Ounce of Gold, ovvero oncia d'oro
Il Mago di Oz: Marcus Alonzo Hanna, al tempo presidente del Partito Repubblicano Statunitense
La strada gialla: Gold standard
Il ciclone iniziale: la libera coniazione dell'argento
La Città di Smeraldo: Washington D.C.
Il palazzo del Mago: la Casa Bianca
Alla fine del romanzo, Dorothy ritrova la via di casa, ma non limitandosi a seguire la strada gialla. Dopo un viaggio lungo e pericoloso scopre che il mago non può aiutare lei come i suoi compagni di viaggio; tuttavia, ella scopre il potere magico delle sue scarpette d'argento (il colore delle scarpette di Dorothy venne modificato dai produttori di Hollywood nel 1939 per la trasposizione cinematografica).
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