Re: Euro o Lira: Riassunto discussione

Inviato da  blackbart il 9/3/2014 10:34:45
anakyn:

Citazione:
Confondere economia domestica, o anche aziendale (cioè ambiti comunque microeconomici) con l'economia di uno stato (cioè macroeconomia) è uno dei principali difetti di chi si approccia all'economia.


Ma produce danni di gran lunga inferiori a chi confonde l'economia di uno Stato con quella del Monopoli.
Viceversa l'economia domestica è molto più simile a quella statale che non a quella aziendale.
Il buon padre di famiglia, quando smette i panni del lavoratore e indossa quelli dell'amministratore, "spende" per produrre benessere per la sua famiglia.
Anche lussi non necessari, se il budget lo consente.
Ma senza mai indebitarsi oltre il limite dell'insolvibilità!
Spendere non significa fare debiti.

Citazione:
"Il concetto di "debito" è uno di quelli che subisce le maggiori differenze di significato sia in sè sia in termini di conseguenze: il debito di uno Stato (rimaniamo sul debito pubblico) può essere contratto verso sè stesso piuttosto che verso soggetti "esterni", dunque non necessariamente deve essere restituito.


Certo che può contrarre debiti con se stesso.
Ma per farlo bisogna confondere il capitale privato con quello pubblico, difetto comune un po' a tutti i politici italiani.

Citazione:
Un Paese a sovranità monetaria può far sì che il proprio debito pubblico si traduca in una partita di giro contabile, e che di conseguenza il suo ammontare abbia un senso molto relativo.


Assolutamente no.
La legge divina alla base del Creato è che "Solo Dio crea dal nulla, tutti gli altri devono pagare dazio".
Da ciò derivano molti corollari, utili anche in economia.
Per esempio: "la ricchezza non si crea dal nulla".
Ci hanno provato i costruttori di piramidi in Egitto, gli inventori della democrazia in Grecia, i coltivatori di cotone nelle americhe ma anche lì c'era da recuperare la materia prima. Ovvvero il capitale umano.
Stolti!
Sarebbe bastato "indebitarsi con se stessi", ad esempio stampando sesterzi con sterco di maiale, e non ci sarebbe stato bisogno di "pagare" in guerre, deportazioni, schiavitù, sofferenza. Geniale!

Purtroppo, con buona pace di Barnard, questo non è possibile.
Il trucco c'è, si vede e porta dritti al paradosso!
Infatti se per assurdo emettere moneta direttamente (o tramite rapporti incestuosi con la banca centrale) non avesse un costo - e parlo di un costo reale, umano, lavorativo, produttivo! - allora la stessa moneta non avrebbe valore.
E come fai ad acquistare un bene o un servizio (dotato per definizione di valore) con qualcosa che non ce l'ha?
Ovviamente non puoi.
Ma allora dove si nasconde questo costo misterioso?
Facciamo un esempio.

Il Governo - che naturalmente non può che agire per il benessere dei cittadini - potrebbe assumere tutti i disoccupati e fargli rimettere a nuovo tutte le scuole del paese, rifare le strade, i marciapiedi, ecc...
Sì, ottimo!
Ma per farlo si deve indebitare.

Ok, tu dici. No problema.

Basta emettere moneta e paghiamo la forza lavoro con quella.
Bene.
Ma quelli che un lavoro ce l'hanno già, magari a stipendio fisso?
Sarebbero penalizzati perchè si troverebbero a "competere" con un esercito di muratori che, ora ben retribuiti, vogliono spendere il proprio stipendio.
Questo significa più richiesta di beni e servizi ovvero, essendoci più liquidità circolante, più inflazione!
Non è mica un qualcosa di teorico.
Il negoziante pensa: con tutta 'sta gente che viene a comprare, quasi quasi alzo i prezzi. E ha ragione! Perchè privarsi di un facile guadagno?
Ecco da dove arriva la forza lavoro! Dall'impoverimento degli impiegati che il lavoro l'avevano già. Hanno sempre lo stesso stipendio ma il costo della vita aumenta. Perdono cioè potere di acquisto.

Ok, tu dici. No problema.

Faccio arrivare soldi anche a loro, tanto non mi costa un cazzo.
Bravo!
Ma così torneresti al punto di partenza!
Saresti allora costretto ad aumentare lo stipendio agli uni e agli altri all'infinito!
Nel frattempo però, o gli uni o gli altri, in attesa di un adeguamento dello stipendio pagano una "tassa da inflazione".
Anche alzare le tasse sarebbe una pessima idea.
Sottrarresti ricchezza ai negozianti e alle aziende che sarebbero costrette a chiudere, creando nuova disoccupazione, oppure ad alzare i prezzi impoverendo i lavoratori dipendenti!
Anzi se recuperassi dalle tasse i soldi per rifare scuole e marciapiedi, torneresti esattamente al punto di partenza. Anzi no. Avresti anche un'iper-inflazione che bastona alternamente un po' questa, un po' quella classe sociale creando schizofrenia e malcontento.
Comunque la giri, qualcuno deve pagare la ricostruzione di scuole e marciapiedi.
Esattamente come qualcuno ha dovuto pagare la costruzione delle piramidi in Egitto.

Quindi nemmeno in teoria, in un regime autarchico isolato dal mondo (ah... la bilancia commerciale), questo potrebbe funzionare!
Ma nessuna società, a meno che non volesse vivere di ciotole di riso, potrebbe isolarsi dal mondo.
Si deve importare. Petrolio, gas, ferro,... ma anche cose superflue (e perciò necessarie ) come collegamenti internet e smart-phone.
Ma dovendo importare, chi ti venderebbe un bene se questo dovesse venire pagato con "qualcosa che non ha un costo"?
Probabilmente non ti venderebbe nulla oppure vorrebbe cifre spaventose perchè pensa "tra un anno la moneta che mi dai varrà la metà, quindi adesso voglio il doppio!".
Il doppio. O il quadruplo.
E avanti a stampare moneta finchè il giochino ti scoppia in faccia.
E via con le ciotole di riso (che tra parentesi manco produciamo).

Al prossimo giro di giostra...

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