Re: Euro o Lira: Riassunto discussione

Inviato da  anakyn il 8/3/2014 11:03:21
Boh, a me sembra ci sia proprio un malinteso di fondo...

...ma se uno critica i politici europei e le politiche economiche promosse dall'Europa, significa forse che ritiene soddisfacenti quelle italiane?

Lo so anch'io che i nostri politici hanno ratificato, se non addirittura promosso, tutto quanto l'Eurozona ha partorito!
Lo so anch'io che con questa classe politica non se ne esce, perchè è complice dello stesso sistema che ci ha ridotto così!

Ma quello che vorrei far capire, e che ormai dovrebbe essere chiaro a chiunque semplicemente leggendo per 5 minuti un giornale o guardando i titoli di un TG, è che le autentiche scelte politiche da diversi anni ormai si fanno a livello europeo, non nazionale. I politici nazionali ormai contano praticamente zero a confronto di chi fa le regole del gioco in Eurozona.
La progressiva esautorazione della politica nazionale rispetto a quella "comunitaria" è un processo che anch'esso si può ricondurre al Divorzio, ed alle conseguenze da esso prodotte in termini di capacità di programmare investimenti pubblici nazionali: più sono saliti gli interessi sul debito, più è stata tolta alla politica la possibilità di fare programmazione economica, specialmente a lungo termine.

E comunque il discorso non è nemmeno così semplice... fino a che punto abbiamo una classe politica corrotta e complice, e fino a che punto è semplicemente ignorante ed impreparata?
Lo chiedo perchè una corretta informazione può essere importante persino per poter correggere la nostra classe politica, nella misura in cui essa sia più ignorante che in malafede.

Ad esempio, sono pronto a scommettere che le innumerevoli conferenze e gli innumerevoli incontri promossi da diverse forze politiche (soprattutto dal M5S, questo gli va dato atto) a cui i vari Galloni Bagnai Rinaldi Borghi (ed altri) hanno partecipato, siano serviti anche a rendere i politici stessi più consapevoli della realtà economica in atto.


E' per questo che preferisco parlare di economia piuttosto che di politica: è un ambito molto meno sdrucciolevole e su cui si possono trovare più punti d'incontro e logiche più vicine all'oggettività.


Secondo me bisogna partire dal capire le ricette.
Se non si capiscono le ricette, poi è impossibile il passaggio ulteriore, quello politico, cioè capire chi possa e voglia attuarle.

Oggi come oggi, l'unico strumento che ho in mano per capire chi votare, è individuare chi ha nel suo programma ciò che ritengo necessario fare per uscire dalla crisi.
E quindi a monte devo capire cosa bisogna fare per uscirne, altrimenti non posso capire a quali forze politiche affidare il compito.


Io almeno ragiono così.
Chiaro che è un ragionamento condizionato da una persona che crede ancora nelle potenzialità della politica; per chi non ci crede più capisco che possa apparire superfluo.
Nondimeno interrogarsi su cause e soluzioni della crisi economica è un esercizio necessario per il cittadino.

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