Re: MMT vs M5S

Inviato da  infosauro il 26/3/2019 18:07:08
Sette domande a chi sostiene la tesi MMT (tesi sovranista) su questo sito
Premessa: in realtà ad essere sette sono le categorie in cui le domande sono raccolte. Chiunque voglia rispondere è ben accetto, anche se io avevo pensato di destinare queste domanda a dei ben precisi utenti di questo sito.
La teoria del sovranismo recita(1) più o meno così: più lo Stato spende, più i cittadini ricevono. Più i cittadini ricevono, più questi spendono. Più i cittadini spendono, più le industrie producono. E la produzione rimette in moto l'economia(2). Chiaramente, se lo Stato chiede in prestito i soldi da spendere in primis, queste spese devono essere bilanciate dall'introduzione di altre tasse che potrebbero deprimere l'economia, quindi i sovranisti propongono di spendere i soldi senza l'aiuto delle banche private, ma facendo stampare allo Stato il denaro necessario con una propria moneta. Escludiamo qui i passaggi intermedi con un'ipotetica banca statale centrale, o pseudotale, che rimpalli eventuali titoli di stato, tanto il concetto principale non cambia.
A chi fa notare che tutto ciò avrebbe l'unico effetto di aumentare i prezzi, i sovranisti rispondono che non è vero e comunque si può sempre intervenire alla bisogna aumentando le tasse per tenerli bassi.

Di seguito espongo i miei dubbi su questa teoria.
Prima domanda: se si parte dal presupposto che i dipendenti pubblici non possano trovare un altro lavoro nel privato, chiaramente l'unica alternativa per loro rimane lo Stato, il quale deve così stipendiare queste persone; ma nessuno ha stabilito che questi signori non possano mettersi in proprio e competere con le altre aziende private già esistenti. Più competizione = prezzi più bassi. Prezzi più bassi = più risparmi in tasca alle famiglie. Più risparmi in tasca alle famiglie = più spese. Più spese = più produzione. E la produzione rimette in moto l'economia. Come vedete siamo giunti alla stessa conclusione della teoria sovranista senza nessun rischio di inflazione, senza produrre deficit e ponendo le basi per la riduzione del debito. Riduzione del debito = rating migliore. Rating migliore = minore quota di interessi da pagare. Minore quota di interessi da pagare = tasse (sperabilmente) più basse. Tasse più basse = più risparmi e il circolo virtuoso continua.
Dunque la domanda è perché i cittadini possono ricevere soldi dallo Stato solo in forma di stipendio e non possono entrare nella competizione privata? Perché lo Stato, invece di aiutare i lavoratori con uno stipendio fisso (per un lavoro che probabilmente può o potrà molto presto essere svolto da un automa), non può aiutarli con un investimento per creare la propria attività?

Seconda domanda(3): il sovranismo fa continuamente riferimento al divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia e alla conseguente esplosione del rapporto tra debito pubblico e PIL avvenuta subito dopo questo avvenimento. Dunque "risposando" le due entità di cui sopra sembra possibile tenere basso il debito pubblico.
A parte che quel rapporto è cresciuto anche prima del divorzio, va detto che l'inflazione italiana in quel periodo era molto maggiore che in altri paesi, anch'essi afflitti dalla crisi petrolifera, ma più capaci nel tenere a bada l'inflazione; questo significa che, grosso modo, ciò che non pagavamo in aumento del debito pubblico, lo pagavamo in inflazione e chi ci assicura che ciò non possa accadere (di nuovo) qualora la Banca Centrale torni ad essere prestatore di ultima istanza?

Terza domanda: i sostenitori del sovranismo ritengono, chi più chi meno, inutile una lotta agli sprechi dello Stato, e agli altri mali caratteristici dell'Italia, perché, a livello macroeconomico, non producono danni rilevabili. Tale conclusione deriva dalla priorità di portare i soldi nell'economia a qualunque costo. Questo ragionamento è molto pericoloso, perché un eventuale governo sostenitore di questa filosofia potrebbe evitare di spendere energie per combattere questi mali, nonostante la loro gravità, per concentrarsi su come spendere ancora più soldi. Perché combattere evasione fiscale, elusione fiscale, corruzione e burocrazia se spendere è comunque la scelta migliore indipendentemente da come lo si fa?
In realtà la diminuzione degli sprechi accelera la pubblica amministrazione, meno evasori significa un mercato più concorrenziale, tutto ciò porta a meno tasse e a più soldi nelle tasche dei cittadini, da qui si torna facilmente alla conclusione in cui l'economia riparte. Non è possibile dunque che questa teoria sottovaluti colpevolmente il danno dei classici mali italiani?

Quarta domanda: con la sovranità monetaria sembra che le tasse servano solo a eliminare eventuale liquidità in eccesso, ma quante tasse sarebbero necessarie? Esiste un'equazione matematica che offre un'idea dell'ammontare delle imposte da riscuotere rispetto ad oggi? Se occorre comunque raccogliere denaro tramite la tassazione, che bisogno c'è di stampare moneta con tutti i rischi che questo comporta? Non è meglio tassare il giusto chi deve pagare, evitando di immettere altro denaro nell'economia con metodi che potrebbero privilegiare i pochi a danno dei molti, e poi usare quel denaro per finanziare i servizi pubblici?

Quinta domanda: una cosa difficile da capire è l'attenzione che i sovranisti ripongono sull'avanzo primario considerato sufficiente per ritenere lo Stato virtuoso. La parte di risorse utili per ripagare gli interessi sul debito non finanziano i servizi, dunque quegli interessi vengono ritenuti i veri colpevoli della situazione italiana.
Sembra dunque che lo Stato non possa conoscere la spesa per gli interessi anzi tempo e che non possa andare, volendolo, in avanzo secondario con un minimo di programmazione in più. Inoltre parte del denaro speso per gli interessi termina comunque nell'economia italiana in quanto non tutti i creditori dell'Italia sono stranieri. Se prima sembrava importante spendere nell'economia italiana, ora non è così certo. Dunque, nel calcolare il virtuosismo dello Stato, perché non sottrarre all'avanzo primario la quota di denaro che rimane in Italia anche dopo la spesa per interessi?

Sesta domanda: spesso i sovranisti sostengono che l'euro è nato come un Marco tedesco mascherato e questo è stato un male perché l'economia tedesca era più forta di quella italiana, ma cosa rendeva l'economia tedesca più forte di quella italiana già prima dell'euro e dello SME? Non erano forse quei problemi strutturali dell'Italia che venivano mascherati, ma non risolti, con le famose svalutazioni competitive (ovvero con l'inflazione)?

Settima domanda: potrebbe esserci una certa confusione tra la gestione della moneta e il giudizio su questa gestione. Alcuni esponenti del sovranismo ritengono più giusto che uno Stato possa gestire autonomamente la propria moneta invece di offrirla ad agenti esterni, estranei al processo elettorale e su cui non ha il minimo controllo. Ma questi agenti esterni svolgono anche un ruolo di giudici sull'operato dello Stato, compito difficile da portare a termine per qualcuno se le entrate di quel qualcuno dipendono da quella stessa moneta che lo Stato può spendere senza vincoli. Per fare un esempio, è come se un imputato di omicidio venisse giudicato da un suo dipendente
Dunque chiedo: è più naturale, ha più senso logico, che un Governo sia giudicato da un'entità terza o da qualcuno che lo Stato può pagare senza remore?

(1)Se ci sono errori nel riepilogo riassuntivo della tesi in questione, correggetelo come ritenete opportuno, perché non voglio incorrere nella fallacia di imputare ad altri cose non dette.
(2)Do per scontato che i passaggi elencati siano comprovati, anche se personalmente ho qualche dubbio, ma non mi interessa, per ora, discutere di quelli.
(3)Questa sarà l'unica domanda relativa all'inflazione, la quale è in realtà l'obiezione principale degli oppositori a questo modello economico e si potrebbe aprire un dibattito solo su questo punto; io per il momento preferisco discuterne solo superficialmente.

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