Re: L'inflazione è la tassa sui ricchi?

Inviato da  Mande il 28/6/2011 21:30:52
Piccolo aggiornamento.

Stavo leggendo il blog di Uriel.
http://www.keinpfusch.net/2011/06/economia-strudel.html#more

Nulla di sconvolgente, cose risapute, ma che link trovo nei commenti?
http://it.anarchopedia.org/Una_FAQ_Anarchica_-_La_teoria_dei_%E2%80%9Clibertarian%E2%80%9D_di_destra_%C3%A8_di_natura_scientifica%3F

Avevo intuito qualcosa del genere ma non avrei mai immaginato che questo partisse fin dai fondatori. Quando LuisPiz al post 111 mi diceva "ma non le vedi le prove?" linkando semplici teorie ho desistito dal ridicolizzarlo.

Praticamente era come la storiella del testimone di Geova al quale vengono richieste le prove dell'esistenza di Dio e risponde:
"Ma come, non lo vedi? E' scritto sulla bibbia che Dio esiste"

Ma venire a conoscenza che non è un caso isolato ma bensì tutta la teoria economica austriaca rifiuta i fatti è stato penoso. Dubito arriveranno le risposte sull'Argentina ed ora ho capito il perché:
Citazione:

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L’idea che il metodo scientifico-naturale possa essere applicato alla vita economica e sociale viene rifiutata da molti libertari di destra. Infatti loro preferiscono l’approccio deduttivo (pre-scientifico) (dobbiamo notare che questo non è limitato solo agli economisti austriaci, anche molti economisti della corrente capitalista principale preferiscono la deduzione all’induzione).
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Von Mises (un membro principale della scuola austriaca di economia) inizia affermando che la teoria economica e sociale “non è derivata dall’esperienza; è precedente all’esperienza…”. Il che è una gran confusione. È ovvio che l’esperienza del capitalismo è necessaria per poter sviluppare una teoria attuabile su come lavora. Senza l’esperienza, ogni teoria è giusto un volo di fantasia. La reale teoria specifica che sviluppiamo è quindi derivata dall’esperienza, ispirata da essa e dovrà essere verificata per assurdo per vedere se è attuabile. Questo è il metodo scientifico: ogni teoria deve essere verificata contro i fatti.
Comunque, von Mises arriva a sostenere alla fine che “nessun tipo di esperienza può mai forzarci ad abbandonare o modificare i teoremi a priori; essi sono logicamente precedenti ad essa e nemmeno possono essere dimostrati da comprovata esperienza o confutati dall’esperienza opposta. . .”.
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Von Mises fa una simile assunzione nel suo lavoro Human Action, cioè che l’esperienza “non può mai. . . provare o confutare ogni particolare teorema. . . L’ultimo metro di valutazione della correttezza o scorrettezza di un teorema economico è esclusivamente la ragione senza l’aiuto dell’esperienza”. [p.858]

E se questo non rende giustizia a una piena esposizione della fantasmagoria dell’a-priorismo di Von Mises, il lettore può gioire (o inorridire) con la seguente frase:

“Se compare una contraddizione tra una teoria e l’esperienza, dobbiamo sempre assumere che una condizione pre-supposta dalla teoria non era presente, o che altrimenti c’è qualche errore nella nostra osservazione. L’incongruenza tra la teoria e i fatti dell’esperienza di frequente ci forza ancora a riflettere a fondo sui problemi della teoria. Ma finchè un ripensamento della teoria non scopre errori nel nostro pensare, noi non pretenderemo di dubitare della sua verità” [aggiunta enfasi; le citazioni qui presentate sono citate in Ideology and Method in Economics di Homa Katouzian, pp.39-40]

In altre parole, se la realtà è in conflitto con le tue idee, non aggiustare le tue visioni perchè la realtà deve essere in errore! Secondo il metodo scientifico bisognerebbe rivedere la teoria alla luce dei fatti. Non è scientifico rifiutare i fatti alla luce della teoria!

Non si finisce mai di imparare dalla scuola austriaca

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