Re: L'inflazione è la tassa sui ricchi?

Inviato da  Makk il 28/6/2011 14:50:35
Citazione:

Mande ha scritto:
Teoria [di Pispax] senza dubbio interessante. Ovvero a tuo parere non basta che i ricchi abbiano più moneta per spiegare come vengano colpiti di più dall'inflazione.

Perché i fatti restano quelli ovvero che in un periodo inflattivo la forbice tra ricchi e poveri si è ristretta. Dunque i ricchi hanno perso, i poveri guadagnato od entrambe le cose insieme.


Vorrei buttare dentro la mia cagata da ignorante...

Le statistiche (o l'indice Gini) parlano di riduzione o aumento della forbice fra ricchi e poveri.
Ma lo fanno tenendo conto della ricchezza patrimoniale o no?
E se ne tengono conto, come la conteggiano?
[sono sicuro che se mi metto a googlare su questa faccenda non cavo un ragno dal buco (di bilancio) ]


Cioè:
se calcolano solo i salari allora è scontato che i ricchi paghino l'inflazione più dei poveri. Ma allora la distribuzione della ricchezza di cui parliamo è solo la redistribuzione del "guadagno-spesa corrente" delle famiglie di quell'anno (o mese o finestra temporale d'esame).

In questo caso la teoria di Pispax sarebbe sbagliata rispetto all'indice Gini ma niente affatto sconfessata: il 740 dei ricchi è effettivamente aggredito più del 730 dei poveri, ma non lo è né il loro patrimonio (che incrementa di valore), né il loro tenore di vita.
Diventano più ricchi ma alla facciaccia del povero Gini, che così serve solo a rassicurare i poveri che anche i ricchi piangono (quando non è vero manco p' 'o ca...).

Se calcolano i cespiti, allora gli strumenti d'analisi statistica sono in grado di includere i mille e mille modi di attenuare l'impatto dell'inflazione che l'1% dei più ricchi (o "possessori del 50% della ricchezza complessiva", qualunque sia il parametro) può mettere in campo?

In fondo, il mio guadagno annuale dipende dai redditi d'azienda o dai fondi bilanciati o dal farmi ammortizzare socialmente le perdite d'impresa o altro ancora...
Cioè, se sono in quel'1%, non sono forse nella posizione per cui è interamente mia decisione se rendere manifesto l'impatto dell'inflazione (adeguando il mio stipendio direttamente) o nasconderlo nei miei personalissimi "ammortizzatori sociali" (evasione fiscale, fondi, piani d'investimento pluriennali, bilanci oscuri, chessò...) che mi consentono di spalmare i guadagni e di lasciar affiorare una perdita del tutto teorica ma che in realtà non esiste?

In questo caso, la forbice rappresenterebbe la riduzione fra lo stipendio dei salariati e il "dichiarato" dei ricchi. Ed è difficile affermare in automatico che l'inflazione erode di più i ricchi che i poveri. E che l'indice Gini sia una sconfessione della teoria di Pispax. Si esaminano dati parzialissimi.


Se invece i calcoli sulla forbice tengono conto anche del valore del patrimonio complessivo, allora davvero non capisco come possa succedere che l'apprezzamento del valore dei beni (che interessa sempre più i ricchi che i poveri), sottraendo "punti" alla quantità d'inflazione che subisce la loro moneta, non li ponga in vantaggio...

Se io ho 20.000€ l'anno di stipendio e nessun bene, investimento, ecc allora un'inflazione del 10% mi leva 2.000€ di potere d'acquisto.
Se tu hai 200.000€ l'anno di introiti (dichiarati) e 5mln di patrimonio immobiliare, a fine anno l'inflazione ti ha dato la bella legnata di 20.000€ ma ti ha incrementato di 500.000 il valore dell'attico a P.zza di Spagna (posto un incremento lineare all'inflazione: in realtà di solito ti va meglio).

L'inflazione ha trattato meglio me o te? Tu hai subito 20.000€ di perdita di potere di spesa o 480.000 di incremento di ricchezza?

La teoria di Pispax sarà pure cannata, ma a quel punto la riduzione della forbice in periodo inflattivo si spiega solo con:
- i beni non si apprezzano
- i ricchi hanno tanta liquidità e poco patrimonio

E nessuna delle due cose mi sembra realistica da affermare.

Sono un po' perplesso...

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