Re: L'inflazione è la tassa sui ricchi?

Inviato da  Pispax il 26/6/2011 15:13:58

Notturno




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La cosa pazzesca è che ho provato a trovare in rete qualcosa che dia un po' di info su com'è distribuita socialmente la moneta circolante e non sono stato in grado di trovare nulla.

Sarebbe interessante....


Perché sarebbe interessante?


...



Uh..... strana domanda, non me l'aspettavo da te, Pispax.

Sarebbe interessante perché capirei se è vero quello che tu e altri dicono, ossia che i ricchi detengono poca moneta e, quindi, vengono colpiti poco dall'inflazione.

Che c'è di strano?

....


Se, invece, dei dati ci dicessero che i ricchi detengono NORMALMENTE molta liquidità, allora col cavolo che resta un "problema loro".

Se così fosse, infatti, allora l'inflazione diventerebbe la "tassa sui ricchi".




La cosa NON strana è che mi sono spiegato male.
Continuando con questa classificazione in "ricchi" e "poveri", la differenza sostanziali è che i ricchi hanno moneta E hanno tantissimi beni; i poveri hanno moneta E pochissimi beni. In molti casi hanno solo moneta.

L'inflazione significa che la moneta perde valore. Occorrono più monete di prima per acquistare lo stesso bene. Questo significa che i beni AUMENTANO il proprio valore.

Di conseguenza chi ha molti beni e molta moneta, cioè i ricchi, con l'inflazione ci rimette nella misura in cui ha molta moneta, però ci guadagna nella misura in cui ha molti beni.

Chi ha "molta" moneta e pochissimi beni, cioè i poveri, con l'inflazione ci rimette e basta.


Per inciso, questo vale al di là delle quantità. Se te fai 6 al superenalotto e vinci 100 milioni di euro, non è che sei diventato ricco: hai semplicemente un sacco di soldi. Che non è esatamente la stessa cosa, anche se a prima vista è molto simile.
Se te questi soldi li nascondi dentro a un materasso, e li lasci là, quello che succede è che l'inflazione colpisce te esattamente nella stessa misura percentuale in cui colpisce un disoccupato.

Te però non sei sciocco, quindi trasformerai i tuoi soldi in ricchezza. Per esempio ti compri un buon ristorante in piazza di Spagna, di quelli sempre pieni di gente, oppure ti compri qualche pozzo di petrolio, o una collezione di quadri di Picasso.

A quel punto ogni volta che l'inflazione andrà a colpire quei "pochi" soldi che ti sono rimasti, contemporaneamente aumenterà il valore di tutto il tuo patrimonio. Quel ristorantino di piazza di Spagna che prima ti rendeva 30.000 euro al mese puliti, per effetto dell'inflazione inizierà a renderti 40.000 euro al mese. Perché anche tu, come tutti gli altri, avrai aumentato i tuoi prezzi. Se metti il tuo quadro di Picasso su eBay viene fuori che lo hai comperato a 1 milione di euro e lo puoi rivendere a 1.3 milioni di euro.

Invece i soldi che hai in cassaforte perderanno di valore, esattamente come i soldi del disoccupato. Però tu dall'altra parte ci guadagni, visto che insieme ai soldi hai anche molti beni, mentre il disoccupato non ha questa possibilità, visto che non ha potuto neppure acquistare un banco che vende salamelle.


Dal momento che per definizione i "ricchi" sono per l'appunto quelli che posseggono le ricchezze, cioè i beni, e in particolar modo i beni "fruttiferi", non trovo così tanto utile avere una conferma statistica di questa roba.

A meno che tu non stia cercando di dimostrare che il ricco in realtà è uguale al povero. Che sarebbe come voler dimostrare che il bianco è uguale al nero, con l'inevitabile risultato di finire investiti sulle striscie pedonali. (*)

(* D. Addams)













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N.B.: il fatto che gli investimenti finanziari finiscano "sotto l'inflazione" se ci rifletti è una considerazione non particolarmente utile.
Se compri delle azioni stai semplicemente investendo capitali nel rischio d'impresa; se compri dei bond stai scommettendo sul rischio di recuperare o perdere i tuoi soldi.
In un caso o nell'altro il metro di valutazione è sempre lo stesso: i "buoni" investimenti rendono molto - e quindi rendono più dell'inflazione; i "cattivi" investimenti rendono poco, o ti ci fanno anche rimettere il capitale (bond argentini, bond parmalat, eventuali azioni della ditta che "costruirà" il ponte sullo stretto di messina).


Ma certo! Giusto!

Però se un BUON rendimento alla fine ti darà un 7% (esempio), con un'inflazione del 5%, allora avrai subito un bel "salasso", no?

Che resti un "buon investimento" è una cosa "ultronea".

La svalutazione resta.

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Se invece tutto questo ragionamento stava a dire che il valore facciale della resa dell'investimento va depurato della svalutazione dovuta all'inflazione, allora hai perfettamente ragione.


Cazzo, Pispaxino! Ti voglio bene e tu lo sai, ma stavolta non ti capisco!

Mi era stato detto che gli investimenti dei ricchi non ricadono sotto la mannaia dell'inflazione!

Ora si scopre che invece non è così!

Non sarà stato opportuno dirlo?

Boh.... sembra che ti scocci ammetterlo e non capisco perché!



In queste righe stiamo dicendo esattamente la stessa cosa.
Spero di essere riuscito a spiegarmi meglio.

Chiaro comunque che tu, se hai liquidità sufficiente, l'investimento lo puoi scegliere. Se hai un investimento al 7% con un'inflazione al 5% - cioè un CATTIVO investimento, visto che ti rende solo il 2% circa - niente ti impedisce di guardarti intorno per trovare qualcosa che ti renda di più. Anche molto di più.

Di nuovo, il discrimine sta nell'avere liquidità sufficiente per acquistare beni.
Se invece tieni i soldi sotto la materassa, il tuo nome verrà depennato presto dall'elenco di Forbes. E quindi sei al di fuori da questa discussione.

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