Re: L'inflazione è la tassa sui ricchi?

Inviato da  THULE il 25/6/2011 22:01:43
L'inflazione NON è la tassa sui ricchi: si può dire invece che è uno dei loro strumenti di potere.
Si parla dell'inflazione (aumento dei prezzi dei beni e dei servizi), ma in realtà si dovrebbe parlare della moneta, che, nel sistema occidentale, è la madre di tutte le truffe a danno dell'umanità.
Comunque, tanto per chiarire: l'inflazione può dipendere da un fattore diretto (economia) o indiretto (finanza).
Nel primo caso (economia), il bene offerto è inferiore alla domanda e il suo prezzo aumenta fino a trovare una soglia di equilibrio (a quel prezzo non lo compro più).
E' una situazione assolutamente ordinaria, ma non sistemica: non tutti i beni o servizi si vedono aumentare la domanda, ma solo alcuni per ragioni contingenti.
E' questo il motivo per cui un oggetto di alta tecnologia, o una autovettura particolarmente attraente, esordisce ad un prezzo "impossibile", ma comunque accettato, per poi scendere in breve tempo a prezzi sicuramente più accettabili.
In questo caso non si genera ovviamente inflazione: quella che imperversa è l'USURA (chiamo così il circuito dei finanziamenti) che somministra i mezzi a chi non si può permettere l'acquisto.
Quando il mercato dei beni langue, ovvero la gente non è particolarmente propensa a spendere (società virtuosa!) l'USURA interviene e rende più disponibile la moneta: in pratica immette artificialmente in circolazione la moneta.
Grazie anche al condizionamento della PUBBLICITA' (immorale e inaccettabile come l'usura), la gente si serve della moneta resa più disponibile per comprare di più: in questo caso tutti i beni godono di una maggiore domanda e l'effetto domanda è praticamente sistemico.
Per cui corrisponde al vero che la maggiore diponibilità di moneta determina un aumento della domanda e quindi dei prezzi (inflazione), ma va anche sottolineato (prego evidenziare in giallo) che si tratta tutto di denaro da usura (prestiti) in quanto se fosse denaro reale (esempio, aumento degli stipendi) oltre ai prezzi aumenterebbe anche il risparmio (il denaro che non mi costa lo tesaurizzo), ma ovviamente NON è moneta reale.
Fatta questa premessa possiamo affermare che come la moneta è un mezzo "artificiale", l'inflazione è un ulteriore inganno determinato da chi detiene il potere sulla moneta (ovvero banca centrale e circuiti collegati e padroni della prima).
Ma come si sa bene, almeno chi vuole vedere la verità, questi padroni della moneta sono coloro che corrispondono ai veri "ricchi", per cui sono loro stessi che utilizzano l'inflazione per i loro interessi: chi ci perde sono tutti gli altri.
Se il denaro fosse "nazionale" esso fotograferebbe il valore della nazione che lo esprime: se la nazione diventa sempre più forte il denaro aumenterebbe il suo valore e l'usura troverebbe sempre meno spazio.
Poichè invece la moneta è strumento del circuito dei ricchi ed è avulsa dalla nazione, se non per trasferirci i fallimenti e gli investimeti sbagliati, la sua natura è quella di perdere costantemente valore, in modo da creare sempre più spazi per l'usura: così come si indebitano i singoli cittadini nel loro piccolo per compensare la perdita di valore della moneta, così (da sempre) si indebitano anche gli stessi stati che li rappresentano.
In un sistema come quello attuale (nato con la Banca d'Inghilterra) la moneta non é moneta-valore (nazione) ma moneta-merce (usura), nel senso che viene "venduta" dai padroni (i famosi "ricchi") per trarne profitto (a scapito di nazione e popolo).
Solo l'eliminazione di quei ricchi potrà far tornare ad essere democrazie quelle che oggi sono usurocrazie.
La mia visione è chiara: si tratta solo di renderla operativa.

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