Re: L'inflazione è la tassa sui ricchi?

Inviato da  Pispax il 23/6/2011 11:20:21
Notturno


Citazione:
Le famiglie medie, proprietarie di casa in cui vivono e poco più, vedono colpire il loro risparmio (questo è vero), ma non la loro vera ricchezza: il valore dell'appartamento.

I lavoratori, inoltre, hanno un contrappeso per la svalutazione: l'adeguamento istat.

Si, lo so, è soltanto parziale, ma c'è e funziona.

Chi, invece, non ha rimedi contro l'inflazione è il "capitalista", ossia chi detiene le grandi masse di denaro.

Se ne può, credo, concludere che l'inflazione colpisce di più proprio i capitalisti, i grandi detentori di masse monetarie, i ricchi, insomma.

Da questo, se è vero (e ve ne chiedo conferma), se ne possono dedurre alcune conseguenze.

Per esempio: io, sotto questa luce (e SOLO questa!!! Non cominciamo ad azzuffarci su questo!) rivaluterei molto l'azione di Craxi & Co.

Innalzare l'inflazione fu una genialata?

Forse si.


Credo che tu stia facendo un po' di confusione.
Alcune cose sono già state dette e mi limito a ribadirle. Altre sono frutto di credenze formali.

1) L'inflazione colpisce le grosse masse di denaro. Vero. Ma il capitalista alla Paperone, che tiene le banconote nel deposito e ci fa i tuffi alla mattina, in natura non esiste. I soldi vengono immediatamente investiti.

2) L'inflazione causa perdita di potere d'acquisto del denaro, e quindi rivaluta i beni. Vero. La famiglia media è "proprietaria dell'appartamento e poco più", quindi l'inflazione fa aumentare il valore dei beni posseduti dalla famiglia media. Chi "detiene grandi masse di denaro" invece ha smesso istantaneamente di detenere grandi masse di denaro, e le ha convertite in circa 2000 appartamenti, qualche centinaio di villette, un paio di decine di ville. PIU' tutti gli altri beni che ha acquistato, e che con l'inflazione aumentano anch'essi il loro valore di scambio (se si considera il prezzo in euro come indicatore di valore, si può dire che aumentano il loro valore).
L'inflazione fa aumentare il valore della casa della famiglia media, ma fa aumentare anche il valore delle case della classe più agiata. Diciamo che il beneficio è 10 per la famiglia media e circa 150.000 per la famiglia ricca.

3) L'adeguamento ISTAT delle retribuzioni di fatto non esiste. Anzi: esiste, ma è uno specchietto per le allodole.
Ad oggi le retribuzioni dei lavoratori dipendenti sono ancora regolate dall'accordo 23 luglio 1993, che prevede l'adeguamento all'inflazione ISTAT con due anni di ritardo. I contratti nazionali fi fatto si limitano a "recuperare" l'inflazione. Si paga a metà periodo l'inflazione programmata, stabilita dal governo, e a fine contratto si paga la differenza fra l'inflazione programmata e quella reale.
Questo ha causato due evidenti problemi:

a) per due anni i salari sono più bassi dell'inflazione "reale". Il lavoratore dipendente POTREBBE partecipare al gioco economico del "acquisto un bene che tanto domani varrà di più", ma la sua partecipazione viene limitata da questo semplice fatto.

b) L'inflazione "reale" è parecchio irreale. l'ISTAT dà una versione dell'inflazione che definire "edulcorata" è un grosso eufemismo. Per dire, nel passaggio Lira->Euro secondo l'ISTAT non c'è stato praticamente nessun aumento dei prezzi. Prezzi che invece sono praticamente raddoppiati nel giro di un paio d'anni.

Nei fatti il valore facciale delle buste paga in 30 anni è quasi quadruplicato, ma i lavoratori dipendenti di oggi hanno circa la metà del potere d'acquisto di 30 anni fa. Quando va bene. Per esempio, se si parla di acquisto di case il potere d'acquisto è crollato ancora più drasticamente: un mio collega dell'epoca (1980) avrebbe potuto comperare un buon appartamento impiegando circa 60 mensilità, oggi ne occorrono circa 200.

Nel frattempo che detiene i capitali ne sta detenendo DI PIU', in proporzione, rispetto a quanto succedeva prima.



Le conseguenze che trai dal tuo ragionamento quindi sono abbastanza discutibili.
L'inflazione colpisce chi ha denaro e premia chi ha dei beni, e questo è verissimo. Solo che la maggior parte dei beni sono posseduti da poche mani.


Le varie politiche di "svalutazione competitiva" volute (anche) da Craxi hanno seguito questo andazzo: hanno premiato i ricchi e penalizzato i poveri.
L'ingresso nell'Euro impedisce queste manovre monetarie. Non è per niente un caso che l'ingresso nell'Euro fosse osteggiato principalmente da Confindustria, Romiti in testa.
(EDIT: e che la soppressione della "scala mobile", che era un meccanismo generatore di inflazione, fosse voluta dagli stessi sindacati)


Sul fatto che l'euro sia un bene o un male se ne può parlare, ma non mi sembra che sia questo il discorso. Di sicuro l'inflazione è un bene soprattutto per "il "capitalista", ossia chi detiene le grandi masse di denaro."

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