Re: To the Austrian Guys

Inviato da  sick-boy il 19/6/2011 15:18:33
Tuttavia trovo il fatto che citi Mises una mezza vittoria. Significa che tutti gli sforzi fatti dagli Austriaci per mettere in discussione il paradigma attuale hanno almeno avuto il risultato di far sapere che esiste una Scuola Austriaca di Economia!

A me è venuto il dubbio, che mi rendo conto essere parecchio paranoico, di una vocina suggeritrice in non totale buona fede (più d'una, sparse qua e là).

Del tipo, in redazione:

"Hey ho letto l'ultima bozza del tuo articolo, sai come potresti chiuderlo? Citando Mises!"
"Chi???"
"Dai, il ferocissimo teorico del capitalismo!"
"Mai sentito a dire il vero"
"Leggi qui"
(a quel punto basta prendere un'opportuna citazione, un paio di link adeguati a Mises.org et voilà! Fini si autoconvince... non che ci capisca un beneamato di economia, beninteso)

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Il primo soprattutto le spara talmente grosse che prenderlo sul serio è un insulto all'umana decenza.

Vero. Epperò anche lui, possibile che tra tutti proprio con Hayek (coluichenoncontauncazzo) se la sia presa? Che sfiga!

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Lezik, bellissima la citazione, tra le mie preferite. Il problema è che, nella melassa buonista attuale dire "comunque era meglio per un bambino lavorare in fabbrica che morire di fame in campagna" ti condanna all'esilio. Proprio non c'è modo di far passare il concetto. Sentono "bambini" e "lavorare" e vanno via di testa.

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