Re: La scuola austriaca e le banche centrali

Inviato da  a_mensa il 4/6/2010 5:23:10
@ PikeBishop

tutto bene fino a :

Citazione:
perche' non capisci che cio' che dico non e' un definizione e non si assume niente: e' un fatto.


no pike, qui le nostre strade divergono.
per me non è un fatto, è una opinione, tua.

mescolando la causa con l'effetto, fai diventare anche la causa un fatto, che invece non lo è.

lascia perdere(almeno per ora) tutto il resto, che di questo modo di vedere è poi una conseguenza, e concentrati su questo passaggio.

se si accetta che esistano una serie di comportamenti definiti "morali" o "eticamente corretti", e tali comportamenti siano stati definiti tali perchè propedeutici al convivere pacificamente, allora possono esserci dei dettati, leggi, regole che rispondono a tali requisiti e altri no.
e questa è UNA distinzione.
la seconda distinzione, a cascata, relativa SOLO a quelli propedeutici, è sono applicati correttamente oppure no ?

lo scrivere una legge, già sapendo che non ci sono i mezzi per farla rispettare, è al massimo una ipocrisia, perchè per rendere la cosa corretta non dovresti (benchè potresti) cambiare la legge, ma predisporre gli strumenti adatti, che è in sub ordine.

il fatto che potresti risolvere il tutto cambiando la legge, non significa che quella precedente fosse "sbagliata", significa che era stata scritta corretta ma senza i mezzi per attuarla, per cui bastava attivare i mezzi.

questo è ciò che penso io, e mi pare che tu non condivida.
sbaglio ?

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