Re: La scuola austriaca e le banche centrali

Inviato da  a_mensa il 22/4/2010 14:36:52
@ infosauro
Citazione:
Si, ma cosa fa il "sistema" per diventare "sistema"?

risposta:
risponde alle esigenze che l'economia ( intesa come quel complesso di norme, istituzioni, ecc... che permette gli scambi) via via crea con l'evoluzione delle necessità, usando le teorie che meglio rispondono alla convenienza del momento.
ti va come risposta ?

Citazione:
Si ma quel "controllare l'emissione monetaria" mi sembra più una conseguenza delle loro azioni

no, la quantità di moneta dipende da moltissimi fattori, lamaggior parte imperniati sul pubblico.
premesso che la quantità di denaro riferita alla quantità degli scambi ed al valore delle merci, è una quantità non troppo elastica, essa richiede una valutazione direi giornaliera per capire se la quantità è sia adeguata che tendenzialmente adeguata alle variazioni che si possono rilevare.
dico poco elastica perchè se troppo alta sfocia in una sua svalutazione, se troppo bassa provoca il sorgere di "mezzi alternativi di scambio" chepossono essere più deleteri della banca centrale.
chi ha vissuto il periodo italiano dei "miniassegni" capirà cosa intendo.
ora , dato che la quantità di denaro destinata agli scambi è subordinata a:
tendenza al risparmio
configurazione geografica
velocità degli scambi
ecc....
dove la tendenza al risparmiare oppure a spendere risparmio precedente, mette a disposizione (a parità di redditi) meno o più denaro.
la configurazione geografica implica il soddisfacimento immediato (mediante un acquisto) di un desiderio o il procastinarlo ad un prossimo o meno prossimo futuro.
la velocità degli scambi più è alta e meno denaro occorre, perchèlastessa banconota può, nell'unità di tempo, permettere più o meno scambi, equivalendo all'esser disponibile di più o meno denaro.

come vedi da questi soli 3 esempi, come sia difficile predeterminare la quantità di denaro necessaria dipendendo essa molto dall'umore, dalla disposizione geografica, dal "feeling" del pubblico.
è una cosa da determinare in continuazione , monitorando la situazione.
non sono sicuro, anzi diciamo pure che non sono affatto convinto, che in una società complessa come l'attuale, il solo mercato sarebbe in grado di autocompensarsi, come afferma la scuola austriaca.

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