chi ci deruba sul serio.

Inviato da  a_mensa il 12/12/2009 11:33:22
Cari lettori
avrei voluto mettere questo scritto sulle "notizie", ma non so come fare.
mazzucco mi pare molto impegnato in molte altre attività, per leggere la sua posta, pertanto ho evitato di ricorrere a lui.
non ho alcuna intenzione di replicare a critiche su quanto scritto, perciò le lascerò senza commenti, mentre risponderò solo e soltanto a eventuali domande.
Quanto sto per scrivere non richiede conoscenze specifiche di economia, basta sapersi guardare attorno, un po’ di buon senso, e una testa che non serva solo a portare in giro un cappello. E un po’ di pazienza e di attenzione.
Ho letto un articolo, preso dal più becero complottismo, in cui si additano le banche e il sistema bancario, come responsabili dei nostri mali, presenti e futuri.
Ho cercato di rispondere, ma mi sono accorto che il discorso deve essere un po’ più ampio, che le responsabilità delle banche non sono quelle additate troppo semplicisticamente con i discorsi sul signoraggio e la stampa delle banconote, o la creazione del denaro, e qui cercherò di chiarire.
E il tutto, non per difendere il sistema bancario, correo del disastro in cui stiamo per precipitare, ma per additare le vere ragioni, per cui va censurato.
E inizio con alcuni assiomi, tanto banali che non dovrebbero richiedere dimostrazioni.
1) I debiti, prima o poi qualcuno li paga. Questo significa che non sempre paga chi ottiene i vantaggi, anzi, la politica è proprio quell’arte di raccogliere vantaggi e far pagare il conto a qualcun altro. Per questo si dice che è “sporca”.
2) La ricchezza è relativa. Se tutti fossimo milionari, saremmo tutti ricchi o poveri (usate pure il termine che volete) nello stesso modo. Lo spazzino anziché esser pagato in centinaia di euro, sarebbe pagato in milioni, ma spazzino resterebbe, solo che il pane lo pagherebbe a migliaia, anziché in unità.
Il discorso del debito pubblico, nonostante i tentativi maldestri di qualcuno di spostare l’attenzione su altri responsabili, è responsabilità pura e semplice dei politici che ci hanno governato negli anni passati.
E con loro, la responsabilità è di chi li ha votati.
Il debito si è formato, anno dopo anno, spendendo più di quanto incassato in tasse e entrate varie.
Ovviamente, la popolazione era molto contenta di avere dei benefici senza dover pagare il conto, ma non erano miracoli, erano semplicemente risorse prese in prestito, a cambiali, che hanno cominciato a scadere e quindi vanno pagate.
A meno di fare come l’Argentina e dichiarare di non voler più pagare i debiti. Ma non mi pare che abbiano avuto quei grandi vantaggi.
La caratteristica del debito pubblico è innanzitutto che è fatta da titoli contratti a tempi diversi e per diverse durate.
Dato che ogni titolo quando viene emesso, riflette l’interesse in vigore in quel momento, e l’interesse è variato notevolmente, ecco che ne scadono contemporaneamente di quelli su cui si paga interesse più alto e quelli su cui si paga un interesse più basso.
Ma visto che lo stato non ha i soldi per pagare tali titoli in scadenza, ecco che ne emette altri per pagare quelli che scadono.
Ma quelli che emette se può a lunga scadenza, altrimenti a media o bassa, riflettono comunque il tasso di interesse del momento.
E oggi tale tasso è estremamente basso, quindi la gestione del debito relativamente facile.
Ora, tanto per non restare tanto nel vago, parliamo di un debito pubblico di 1700 miliardi di euro, che a un tasso medio del 5% , fanno circa 85 miliardi di euro, solo di interessi.
Questi 85 miliardi, che potrebbero finanziare la scuola, la sanità, il welfare, vanno invece a pagare i soli interessi del debito pubblico contratto e portato a questi valori assurdi dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso.
Ma notate che i certificati del debito, non sono solo in mano alle banche, ma anche ai singoli cittadini, ai fondi (di cui sempre i cittadini possiedono le quote) o entità estere.
Ora, in un periodo di tassi bassi, pagare i titoli che scadono emettendone di nuovi, può anche essere vantaggioso. Chiudo un debito al 6% e lo ripago aprendone un altro al 4%, ci risparmio il 2%.
Ma cosa accadrà quando finirà la festa dei tassi bassi ?
I soldi per ripagare i titoli in scadenza, non li avrà sicuramente ancora trovati, ma se dovrà rinnovare titoli al 4% con altri al 6% la gestione del debito pubblico peggiorerà velocemente il suo costo.
Come vedete, in un ambiente con elevato debito pubblico, il tasso di interesse sul debito è estremamente importante.
Ed esso dipende da due fattori:
1) Il tasso ufficiale di sconto
2) Lo spread o maggiorazione relativa al rischio insolvenza
Del primo è responsabile la banca centrale, oggi la BCE, per noi.
La quale lo manovra assieme alla quantità della massa monetaria, con il fine dichiarato (per sua costituzione, di tenere l’inflazione antro il 3% annuo).
Su questo punto occorrerebbe fare una discussione ad hoc, nella quale considerare i dettati delle varie “scuole economiche”, molto distanti tra loro.
Resta il dato di fatto, che il tasso di riferimento lo stabilisce insindacabilmente e secondo sue stime, la BCE.
Il secondo punto riflette invece quello che è chiamato “il rischio paese”.
Più è alto l’indebitamento di uno stato, più sono basse le sue possibilità reali di ripagare il debito, più forti sono le obiezioni da parte dei cittadini, e di quali classi, nel vedersi aumentare le tasse, per aumentare le entrate dello stato, e più è alto il differenziale , rispetto al tasso di riferimento.
Questo riflette il fatto che, essendoci libertà di movimento dei capitali chi dovesse investire dei soldi, a parità di durata del titolo, preferirebbe un titolo di un paese meno indebitato, economicamente più forte, e quindi che dà maggiori garanzie di restituire il capitale imprestato.
Quindi, un “rischio paese” più alto, va compensato con interessi più alti, se si vuole che vengano sottoscritti i suoi titoli del debito.
E questo è tutto quanto c’è da dire per illustrare il meccanismo del debito pubblico.
Ora alcune considerazioni.
Se i governanti, per avere consenso, non chiedono sufficienti tasse al loro popolo, in effetti ipotecano, ricorrendo al debito, il futuro.
Se il pensiero è : “io raccolgo i vantaggi oggi (in consenso) e lascio le patate bollenti ai miei successori” in effetti tale politica paga perché, e solo perché la popolazione è ignorante e non si accorge di cosa tutto ciò significhi. Perché se volesse SOLO dire che si spostano nel tempo i vantaggi e gli svantaggi, andrebbe ancora bene, ma purtroppo, in più ci sono anche gli interessi da pagare, ed allora i conti andrebbero un po’ rivisti.
Avere un debito elevato, significa poi anche togliere ai futuri governi la possibilità di dare un ritorno decente ai sacrifici richiesti con il pagamento delle tasse. Per cosa ci riguarda, già oggi il “servizio del debito” (che sarebbero poi gli interessi sul debito pubblico) requisisce buona parte di quanto versato dal popolo.
Inoltre asservisce il governo al sistema bancario. Se la BCE decide di innalzare il tasso di sconto, immediatamente le risorse da dedicare al pagamento degli interessi, lievita, sottraendo risorse alle altre destinazioni dei finanziamenti.
Il sistema bancario , inoltre ha una grossa responsabilità sul costo del debito pubblico. Se le banche destinano una parte elevata delle loro disponibilità di finanziamento, ad acquistare titoli del debito pubblico, l’interesse che lo stato è costretto a pagare su di essi scende, ma se le banche rifiutano i titoli, l’interesse dovrà salire.
In questo gioco tasse/debito chi ci guadagna e chi ci rimette. Le classi più ricche sono quelle che ci guadagnano di più quando si abbassano le aliquote maggiori (di tasse).
Se le tasse raggiungessero ad esempio il 60% per redditi annui superiori ali 250.000 euro, a costoro resterebbero ancora 100.000 euro annui, che non sono pochi, ma essi non arricchirebbero in continuazione. E non aumenterebbe il debito pubblico.
Aliquote superiori basse, debito pubblico già alto, porteranno, in caso di crescita dei tassi sul debito, ad innalzare le tasse su tutti,anche per coloro che già hanno difficoltà a mangiare fino alla fine del mese, oppure una svalutazione della moneta, che equivale ad un aumento percentualmente uguale per tutti , delle tasse.
Quanto è stato fatto, poi, nella gestione di questa crisi, è addirittura criminale.
Politiche disastrose messe in atto dal sistema bancario e speculativo, che ha riempito le tasche di banchieri e speculatori, ha aperto buchi enormi nei patrimoni delle banche.
I governi hanno riempito tali buchi aumentando il debito pubblico, trasferendo così i debiti dalle banche agli stati.
La manovra non ha dispiegato immediatamente i suoi effetti, perché i tassi sono stati tenuti artificiosamente bassi.
Ma quando la festa finirà, i tassi torneranno a salire per frenare gli effetti della grande liquidità resa disponibile dalle banche centrali, anche il costo del “servizio del debito”, di debiti saliti vertiginosamente, ricadrà sulle popolazioni come mazzate.
E intanto i ricchi signori banchieri e speculatori e politici che li hanno appoggiati, prenderanno i loro aereoplanini e fuggiranno in tranquilli paesi esotici, lasciando le popolazioni a togliere le castagne dal fuoco.
SVEGLIA !!!!
Almeno bloccate gli aereoplanini, in modo da potergli far sputare il maltolto, prima che prendano il volo.

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