Re: dove non sono daccordo con la scuola "austriaca"

Inviato da  Ashoka il 16/1/2010 19:37:41
Purtroppo in questi giorni ho poco tempo per visitare Lc e quando lo faccio mi trovo sempre invischiato in qualche "polemica" in home.. cmq

Citazione:

personalmente ho molti punti interrogatrivi, che vorrei discutere con marco se si rendesse disponibile, circa tale teoria, che in fondo, mi pare gli eventi attuali stiano sconfessando.


Forse non ti è chiara la teoria monetaria austriaca che non dice affatto che qualsiasi immissione di nuova moneta si traduce immediatamente in un aumento dei prezzi.

Dice che per definizione l'inflazione è l'aumento della quantità di moneta e l'aumento dei prezzi è una delle conseguenze che l'inflazione ha. Non è detto che si manifesti subito, non è neppure un qualcosa di uniforme (anzi proprio la scuola austriaca fa vedere come sia importantissimo capire chi riceve per primo la moneta nuova)

Citazione:

prima tra tutte, la convinzione che la stampa di denaro (fisica o virtuale) debba causarne una sua svalutazione, con tutta la liquidità immessa da due anni a questa parte dalle banche centrali, dovremmo ormai andare a far la spesa con la cariola, come ai tempi di Waimar, cosa che invece non è, anzi, si può tranquillamente affermare che suiamo più vicini alla rivalutazione che alla svalutazione.


Anche qui confusione. La teoria monetaria austriaca la puoi trovare "ridotta" qui.

Il potere d'acquisto della moneta dipende dall'interazione tra domanda ed offerta di moneta

Citazione:

già solo questo fatto, che sta accadendo, mette in discussione tale affermazione.
ma poi c'è parecchio altro.


Quello che dice la scuola austriaca riguardo la crisi è che essa è conseguenza delle politiche monetarie del passato che hanno squilibrato il sistema produttivo abbassando artificialmente il tasso di interesse. Il risultato è che le famiglie hanno consumato di più e risparmiato di meno (indebitandosi magari) mentre gli imprenditori hanno visto l'abbassamento del tasso di interesse come segnale per dare avvio a progetti a lungo termine, aumentare gli investimenti e la produzione, etc.

Nel caso particolare dell'ultima crisi questo si è tradotto nel disastro creditizio e nello scoppio della bolla immobiliare.

Cosa dice la scuola austriaca della crisi.

Dice che perché vi sia vera ripresa il sistema produttivo deve correggere gli errori, cosa dolorosissima perché questi errori prevedono ora la chiusura di molte imprese, disoccupazione, etc.

Dice anche che la risposta keynesiana di stimolo alla domanda non funzionerà perché spinge il sistema ancora più nella direzione di squilibrio. (Es. si sono prodotte troppe automobili rispetto alla domanda effettiva? Gli incentivi stimolano il mercato per un breve periodo ma poi il problema si ripresenterà ancora più grave perché nel frattempo in molti hanno anticipato il cambio dell'automobile per cui ci ritroviamo con tante auto da vendere e tutti con l'auto nuova)

Il risultato di questa politica è che la non correzione degli errori prolungherà la crisi con alta disoccupazione e nel frattempo tutto il denaro nuovo si tradurrà, prima o poi, anche in un rialzo dei prezzi.

P.S. I prezzi negli Usa quest'anno sono aumentati o diminuiti?

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