Re: dove non sono daccordo con la scuola "austriaca"

Inviato da  Ashoka il 4/12/2009 19:26:13
Citazione:
"In un altro post avevo fatto l’esempio della sedia, un po malconcia di cui io vorrei disfarmi, e che per me vale 5, ma c’è la persona che cerca proprio una sedia simile, anche da restaurare, per completare la sua serie, e sarebbe disposto a pagare anche 200.
Quando il valore dell’offerente è inferiore a quello dell’acquirente, si troverà sempre un punto di incontro tra i due valori, più vicino a quello dell’uno o a quello dell’altro, a seconda delle abilità di compratore o venditore dei due."


Occhio perché questo è un errore (a mio avviso) che hanno commesso quelli che hanno dato il via al filone teorico conosciuto come scuola neoclassica (specialmente in microeconomia).

Se infatti tu valutassi effettivamente quella sedia 5, una banana 0,5, un'automobile 100 e così via allora staresti effettuando una valutazione cardinale (ovvero metti dei numeri precisi) e non ordinale (valuti automobile > sedia > banana).

Osservazione

Valuti tutte le banane allo stesso modo? Ovvero vai al mercato ed acquisti una banana (al prezzo di 40 centesimi) mentre la tua valutazione era di 50 centesimi. Se dopo il primo acquisto la tua valutazione non cambia (ovvero se non scende) tu potresti spendere tutto il tuo denaro in banane migliorando il tuo "valore totale" (altro concetto che esiste solo perché valuti tutto secondo un'unità di misura e quindi poi puoi sommare). Ci possono essere particolari condizioni in cui è così ma non credo sia la norma, no?

Valore decrescente e funzione di utilità

Diciamo allora che il valore di ogni banana è sempre minore di quello della banana precedente (la scuola austriaca dice la stessa cosa ma in maniera diversa dalla scuola neoclassica). Se possiamo assegnare un valore numerico a ciascuna banana allora siamo in grado di costruire una curva di valore decrescente delle banane, no?

massimizzazione del valore/utilità

Se lo facciamo per le banane allora possiamo farlo per tutti i beni e servizi e possiamo anche confrontare le diverse curve di valore (tra banane e magliette ad esempio).

Qui subentrano gli economisti matematici... (argh!)

Possiamo mettere in fila le curve di valore di banane, mele, magliette ed anche del denaro (che è un bene un po' strano perché sembrerebbe avere utilità costante in quanto la misuriamo... con sé stesso). Allora come regola potremmo decidere di spendere i nostri soldi con una regola molto semplice per massimizzare il nostro valore/utilità: spendiamo il denaro in quei beni la cui curva di utilità ha la pendenza maggiore (per ogni euro speso ci alzano "di più" il nostro livello di valore) e continuiamo a spendere finché la pendenza delle curve di utilità non è uguale per tutti i beni (e per il denaro).

Ovvero si costruiscono tutte le funzioni di utilità/valore e si uguagliano le derivate trovando il punto di massimo.

Ed ecco l'homo oeconomicus. Non mi pare però che tu condivida il pensiero di questa scuola economica, no? La prox volta ti spiego come spiega il tutto la scuola austriaca che non usa la matematica per farlo.

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