dove non sono d'accordo con la scuola "austriaca"

Inviato da  a_mensa il 1/12/2009 14:09:32
Mi pare che, forse ormai stufi di dire e ripetere le stesse cose, gli “esperti” di cose economiche, si stiano defilando, oppure, non trovino più spunti interessanti di cui parlare.
Purtroppo sono solo 6 mesi scarsi che frequento LC e una decina di anni che cerco di capire qualcosa di economia, leggendo, osservando e soprattutto ragionando.
È facendo riferimento a cosa ho potuto vedere ed imparare nel corso della mia esperienza lavorativa, che mi sono costruito mentalmente un sistema che riflette bene cosa posso osservare negli accadimenti, e che mi ha anche permesso di prevedere con un certo margine i fatti più gravi.
Ashoka è un grande esperto, soprattutto ha una cultura direi enciclopedica, ed è un sostenitore convinto della scuola austriaca.
Abbiamo avuto dei diverbi, mi ha consigliato delle letture che ho fatto, ma devo dire che su alcuni punti il mio quadro e la teoria austriaca, divergono.
Ho cercato di fare un sunto del mio quadro d’insieme, in modo discorsivo e non tecnico, peccato che non ha attirato alcuna discussione, e quindi mi trovo a doverla sollecitare.
Mi sono trovato a discutere con altri frequentatori su signoraggio e altre amenità che considero specchietti per le allodole, credo di aver svelato il “trucco” di bankestein, o altre sciocchezze.
Sono molto vicino , comunque alla scuola austriaca, pur avendo un fulcro attorno cui tutto ruota, diverso.
Non il denaro, non la moneta ma il valore :
“Ho definito il valore come quell’attributo personale, che ogni persona da ad un bene (o servizio) in un certo ambiente (luogo e tempo), e che esprime la desiderabilità che la persona ha per tale bene.”
Mentre la suddetta scuola lo reputa incommensurabile.
Benché sia d’accordo sulla necessità di un riferimento migliore dell’attuale, come unità di conto, penso che l’oro, pur se potrebbe esserlo provvisoriamente, è destinato a non poter più supplire a tale funzione.
L’obiezione che lo è sempre stato da 5000 anni, è facilmente contestabile dal fatto che fino a 50 anni fa era SOLO impiegato come espressione monetaria o comunque di valore, mentre oggi viene CONSUMATO in produzioni industriali. Pertanto è facile rispondere che se anche una cosa è sempre “stata così” , c’è anche sempre una prima volta in cui si opera un cambiamento.
Non sono poi nemmeno d’accordo sul collegamento rigido tra aumento della massa monetaria e la svalutazione della moneta, in quanto quest’ultima è condizionata da una lunga serie di concause.
Come si vede, di argomenti su cui discutere ce ne sono abbastanza.
Magari sono già stati ampiamente trattati, e , se così fosse, un link al dove ciò è avvenuto è sempre gradito;
l’unica cosa che non accetto è il generico “vai a vedere quanto già scritto”, dato che di 3d , da che è nata LC devono essercene già qualche migliaio.
Io sono prontissimo a ricredermi su cosa sono pronto a sostenere, sempre che mi si dimostri la fallacia delle mie idee, ma, quanto sta accadendo, e non credo siano fatti irrilevanti, si sposa molto bene con il mio scema di fondo.

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