Citazione:
“Ecco in questo preciso momento, quando vengono alla luce le pietre, c’è stata inflazione monetaria. I prezzi dei beni sono ancora al livello precedente perché la loro variazione è una conseguenza dell’inflazione”.
Ok, ma mettiamoci d’accordo sulla definizione.
Se “inflazione = aumento dei prezzi” mi sembra che tale definizione sia povera e soprattutto imprecisa,in quanto i prezzi possono aumentare per diverse ragioni, e causare solo un riposizionamento dell’offerta, pertanto sarebbe difficile parlare di inflazione.
Se “inflazione = aumento dei prezzi causato da aumento della domanda rispetto all’offerta”, allora essa ci sarà, nell’esempio, solo quando colui che ha trovato le pietre, comincerà a cercare di spenderle. Ecco che la domanda, essendo aumentata la quantità di risorse dedicate agli acquisti, e non ci sarà un innalzamento conseguente ed adeguato di offerta, ci sarà un innalzamento dei prezzi. Ma puntualizzo, finché le pietre trovate le ha tenute nascoste nella sua capanna, non c’è stata alcuna spinta inflattiva.
“Cosa c’entra la scarsità di moneta?”
Scusami ma non abbiamo appena detto che tutto questo processo è iniziato perché qualcuno ha cominciato a risparmiare, pertanto ha tolto dal circuito dei consumi dei sassolini.
Se non vado errato la sequenza descritta è proprio:
diminuzione del circolante (dovuto al risparmio)
spinta deflattiva
diminuzione dei costi
diminuzione dei prezzi.
O sbaglio.
Mi fermo veramente ora, perché la materia del contendere diventa troppa.
Grazie comunque e saluti.
Ammetto che con tale parola si intendano sovente diversi concetti.
A me piace definirlo il valore di compromesso tra quello del venditore e quello dell’acquirente, sul quale ci si accorda per attuare lo scambio.
La media dei prezzi su molte transazioni analoghe lo chiamo valore di mercato o prezzo di mercato.
Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=46&topic_id=5143&post_id=144663