Re: inflazione e deflazione

Inviato da  a_mensa il 24/8/2009 16:40:38
@ pikebishop
citazione:

"Non e' che continuando a ripetere una tavanata quella diventi vera."

mi pare che invece il tuo errore stia proprio nel non credere a questa affermazione.
il valore lo puoi trasferire in tanti modi, dallo scambio diretto passando per qualsiasi mezzo che tutti gli interssati in tale passaggio ritengano quel mezzo idoneo.
se uno scambio avviene tra 5 persone (il 1° verso il 2°, il 2° verso il 3°, ecc..) e tutti e cinque valutano ad esempio che una forchetta valga 20 euro, il 1° potrà pagare merce per 20 euro con una forchetta, il secondo altrettanto verso il 3°, e via dicendo fino al 5° che si ritroverà con una forchetta che magari ritornerà al primo in cambio di 20 euro di merce.
in tal caso tu hai usato come supporto una forchetta per trasferire il valore di 20 euro. non mi sembra propriouna tavanata, se pensi che una banconota vale intrinsecamente anche meno di una forchetta.

citazione:
"Un conto corrente corre e fa guadagnare la banca, non il correntista ...." no corre anche il correntista se ha sentore che la banca fallisca.
scusa la battuta, ma se hanno chiamato "conto corrente" quella cosa li, non è responsabilità mia.
chiamalo deposito sulla fiducia, chiamalo come vuoi, ma non cambia la realtà che si tratti di un accumulo di valore a tua disposizione, che puoi usare, (come le banconote sotto il materasso) per scambiarlo con valore equivalente di altra merce o bene che diur si voglia.
credo che quando ci si libererà del concetto che il denaro, sotto qualsiasi forma lo si voglia vedere, SIA il valore, e non solo una sua espressione, o un suo contenitore, o supporto fisico, o chiamalo come vuoi, ma una cosa legata al valore ma distinta da esso, avremo finalmente aperto la mente a capire come gira tutto il meccanismo dell'economia.


@ infettato
anche scavare una buca e riempirla può avere un valore se devi sotterrare qualcosa. abbiamo le strade ridotti a colabrodi proprio perchè continuano ad aprirle e chiuderle.
ma a parte gli scherzi, il lavoro ha un valore, ma il riconoscimento di tale valore sta nel prodotto di tale lavoro.
infatti il lavoro di un operaio, che non richiede particolari requisiti ne di preparazione ne di capacità è valutato meno di quello ad esempio di un chirurgo, che per poter esercitare necessita di anni e anni di preparazione e tirocinio. sempre 1 ora di lavoro è sia per l'operaio che per il chirurgo, ma il valore di tale ora è differente sia per la preparazione necessaria che per l'utilità.
se poi il discorso ti stufa, non sei obbligato ne a leggere, ne tantomeno a commentare.

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