Re: questa crisi è diversa

Inviato da  Davide71 il 29/6/2009 11:25:09
Ciao a tutti:

io ritengo che a_mensa abbia ragione su molte cose, ma abbia trascurato un punto fondamentale, cioè le relazioni pericolose e perverse tra economia e politica.
Innanzitutto ha ragione su di un punto: le crisi sono una costante dell'economia capitalista, e questo lo dice la Storia.
Purtroppo essa glissa sulle ragioni per le quali questo succede.
Quello che sto per dire é spiegato molto bene nel libro di De Marchi "Inflazione malattia primaria", una lettura non difficile e soprattutto non noiosa!
In sostanza le crisi di mercato, in sè, sono ineliminabili, ma fosse solo per loro non ci sarebbero enormi problemi. I problemi hanno cominciato a generarsi quando una combriccola costituita dalle più importanti famgiglie americane ha scoperto che ci si arricchisce molto prima stampando moneta che lavorando!
La crisi degli anni Trenta (ma secondo me anche quelle precedenti...) furono tutte provocate da questo immane flusso di denaro a cui la produzione non riusciva più a fare fronte.
Ovviamente i politici avrebbero potuto impedire che si arrivasse a questo, ma il potere del denaro è qualcosa di molto simile all'eroina, e loro erano pesantemente coinvolti nel gioco. Questa collusione politica-finanza é all'origine della pesantissima influenza degli Stati nell'economia e di tutti i nostri problemi attuali, come ben spiegato dalla Scuola Austriaca.
La differenza tra questa crisi e quella degli anni Trenta é solo quantitativa.
Allora esistevano due classi sociali, di cui una (quella borghese) beneficiava del "bonus" poichè poteva accedere al sistema finanziario, e la seconda (la classe lavoratrice) no!
Poichè i lavoratori non avevano accesso al credito la crisi si è fermata prima e ha fatto meno danni, ma sono stati enormi!
Adesso che guarda caso il sistema finanziario si è "evoluto" e i lavoratori occidentali hanno accesso al credito, le stesse persone hanno fatto lo stesso gioco di stampare moneta, ma hanno avuto molte più persone a cui darla per incentivare i consumi!
Ovviamente dall'altra parte ci deve essere qualcuno che lavora quasi gratis oppure che non spende i soldi che guadagna. All'epoca erano in America. Oggi i primi sono (per lo più) in Africa e in Sudamerica e in Asia e i secondi sono in Cina e in Medio Oriente.
Adesso i primi si sono stancati di lavorare gratis (chissà perché...) e i secondi vogliono spendere i soldi che hanno guadagnato. Da qui la crisi...
Ho semplificato molto e volutamente trascurato tutti gli altri sistemi con i quali gli Stati moderni influenzano (rovinano...) l'economia, ma quello é forse il più importante.

a_mensa ha anche ragione nel dire che oggi bisogna premiare chi lavora, ma purtroppo in Italia non sono poi tanti...
Per quanto riguarda le soluzioni da lui proposte sono totalmente errate. Eliminare la distribuzione é impossibile, quantunque ci sia troppa gente che ci mangia sopra su "quei pomodorini" (2 euro? Anche 5...)
La prima cosa da fare é "disintossicarsi"; sostanzialmente trovare un sistema per impedire che "stampino banconote".
Dopo di chè mi spiace ma la gente dovrà lavorare di più e guadagnare di meno.
Ma, soprattutto, quelli che hanno partecipato al gioco e si sono arricchiti alle spalle dei loro figli, dei lavoratori e del Terzo Mondo restituiscano pure il maltolto e vadano a fare in... ops! ...a lavorare!

P.S. la Scuola Austriaca ha studiato molto bene le conseguenze perverse della manipolazione dell'economia da parte della politica. Loro definiscono "socialismo" un sistema in cui lo Stato interviene pesantemente nelle questioni economiche, e non a torto. Gli Stati attuali sono arrivati ai limiti estremi si questo processo di impossessamento, soprattutto tramite il gigantesco prelievo fiscale, la politica monetaria di cui sopra, l'enorme peso della spesa pubblica, legiferazione asfissiante, che mira, con il progressivo implementamento delle nuove tecnologie, al controllo capillare della popolazione. In tal senso un'occhiata a Hayek potrebbe essere interessante.
No! Il problema non é il mercato. E' la politica. E se i giornali ti dicono il contrario chiediti chi li finanzia e nomina i direttori. Non crederei mica alla favoletta della "stampa libera"?

Vi é anche un problema culturale ormai. Oggi sono tutti convinti che " i lavoratori dovrebbero avere più soldi". I soldi mica si mangiano! I lavoratori dovrebbero produrre più roba da mangiare! "Le pensioni dovrebbero aumentare". E perchè? Se non aumenta la quantità di cibo prodotta aumenteranno solo i prezzi. E siamo daccapo. Ma intanto i politici fanno la bella figura...

a_mensa e Ashoka sono molto più vicini di quanto pensino, a giudicare da quel "Stato...prrr!"

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