Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso

Inviato da  Descartes il 21/12/2008 9:25:10
Citazione:

menphisx ha scritto:

Per curiosità cosa sono i tassi della BCE, e cosa comporterebbe una taglio ?
Grazie.


La BCE è la banca centrale europea, che come la Fed in USA, ha l'autorità esclusiva di creare il denaro e prestarlo solo alle banche o agli stati.
La principale modalità attraverso la quale avviene il prestito è rappresentata dalle operazioni di rifinanziamento a breve termine: la BCE convoca gli agenti economici autorizzati che domandano liquidità e li sottopone ad una procedura d’asta a tasso variabile per l’assegnazione delle cifre richieste. L’oggetto di determinazione dell’asta è il tasso di interesse al quale avverrà il prestito. Il TASSO UFFICIALE DI SCONTO è la base minima d’asta e le offerte dei partecipanti possono spaziare solo a tassi di interesse superiori.

Il tasso di sconto viene anche chiamato "costo del denaro", proprio perchè più alti sono gli interessi, più costoso è ripagare un prestito dalla BCE e quindi più costoso è "comprare" nuovo denaro.

La ragione per cui è importante è che quel tasso influenza la quantità di denaro in circolazione.

Quando il tasso di sconto è alto, le banche tendono a prendere i soldi da altre banche, che fanno interessi minori, e quindi la BCE non deve creare nuovo denaro per prestarglielo.

Quando il tasso di sconto è basso, le banche tendono invece a prendere il denaro dalla BCE, e quindi la BCE crea nuovo denaro con cui fa prestiti. Questo immette nuovo denaro nel sistema, producendo inflazione, ovvero espansione della massa monetaria.

Quindi le banche centrali modificando il tasso di interesse hanno il potere di aumentare o meno la massa monetaria, e quindi di creare più o meno inflazione.

Normalmente il taglio dei tassi troppo in basso produrrebbe inflazione eccessiva, ovvero aumento eccessivo della massa del denaro, svalutazione della moneta e dei salari ed aumento dei prezzi. Già normalmente i tassi vengono tenuti più bassi del necessario (per fare gli interessi delle aziende, che così ottengono un costante abbassamento "occulto" dei salari dei dipendenti senza dover rinegoziare i salari con i sindacati, impoverendo la gente ed arricchendo l'elite finanziaria), ma la scelta di abbassarli a 0% è rara anche per loro ed è comunemente dovuta al tentativo di compensare la scarsità di denaro in circolazione durante una fase deflattiva o deflazionistica temporanea.

Ma questa è una crisi deflattiva vera e propria dovuta allo scoppio di una bolla, non una normale fluttuazione temporanea, ed il taglio dei tassi non è sufficiente ad aumentare la massa monetaria, in quanto la deflazione è tale che la massa si sta riducendo più rapidamente di quanto la BCE possa creare denaro. La ragione è che se ad esempio il denaro si sta apprezzando dell'1%, per neutralizzare tale apprezzamento la BCE dovrebbe offrire tassi di interessi negativi, -1%, ovvero pagare le banche a cui presta denaro invece di essere pagata, ma questo ovviamente è impossibile perché non ci guadagnerebbe nulla ma anzi andrebbe in perdita.

Il massimo che può fare una banca centrale durante una depressione è scendere al tasso dello 0%, ovvero prestare i soldi senza guadagnarci nulla, come il Giappone ha fatto per anni, ma questo non è sufficiente a compensare le forze deflattive, causate dalla distruzione dei capitali dovuti a fallimenti per lo scoppio di una bolla.

Anzi, poichè ciò che ha permesso la bolla che ha causato la crisi è stato proprio l'eccesso di liquidità dato da tassi troppo bassi, che ha artificiosamente creato nel mercato una offerta eccessiva di beni rispetto alla reale domanda, continuare a drogare il sistema con denaro a basso costo non fa che prolungare l'agonia di aziende o banche che dovrebbero essere già fallite in quanto sovradimensionate rispetto alla reale domanda del sistema. Inoltre non è detto infatti che il taglio influenzi realmente l'euribor, cioè il tasso medio a cui le banche rivendono il denaro comprato dalla BCE, e che determina ad esempio il tasso sui mutui. Infatti durante una deflazione le banche guadagnerebbero di più tenendo il denaro in cassa in quanto il denaro invece di deprezzarsi aumenta di valore. Quindi l'unica situazione in cui ci guadagnerebbero nel prestarlo sarebbe solo se l'interesse sul prezzo fosse superiore all'apprezzamento. Se in una deflazione ad esempio il denaro si apprezza del 2% l'anno, le banche per guadagnarci dovrebbero rivenderlo al 3% per guadagnarci l'1%. Pergiunta in uno scenario di deflazione e quindi di depressione economica, vi è incertezza sulla capacità delle persone che ottengono il prestito di pagare tali interessi, e quindi le banche alzano ulteriormente il prezzo per diminuire i rischi a lungo termine sul totale dei prestiti.

Quindi gran parte del denaro prestato resterebbe nella pancia delle banche, senza essere immesso realmente in circolazione. Di conseguenza il nuovo denaro non circola restando intrappolato nelle banche, non aumentando la massa monetaria circolante, e quindi non riducendo in alcun modo la deflazione. Anzi, poichè le banche mettono a bilancio quei soldi per non fallire, non sono costrette a ritirare e liquidare i loro investimenti in aziende che invece dovrebbero fallire in quanto sovradimensionate. Se invece quelle aziende fallissero, l'offerta di beni si ridurrebbe e si ristabilirebbe naturalmente l'equilibrio tra massa monetaria e offerta di beni reali, e la deflazione avrebbe fine. Invece in questo modo la deflazione viene prolungata indefinitivamente, come accaduto in Giappone.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=46&topic_id=4492&post_id=131908