Re: L'Elitismo, a.k.a. la teoria del mondo reale

Inviato da  Timor il 21/7/2007 9:04:35
Complimenti, hai introdotto un ottimo argomento BlSabbath.

La forza argomentativa dell'Elitismo sta nel suo carattere esclusivamente descrittivo. E' autoevidente, per quello che conosciamo della storia e dei rapporti umani, che laddove si crea organizzazione sociale, si determina anche una classe dirigente che vuole convogliare le energie inconsapevoli delle masse. La classe dirigente può essere più o meno aperta e in conseguenza perdurare maggiormente a seconda che sia in grado di assorbire le energie consapevoli e intellettive che possono svilupparsi autonomamente dai singoli celati nelle masse.
Data questa evidenza, la domanda che ci si pone è come rendere questo principio sempre più aperto e virtuoso.
Chi dirige è in grado di lavorare su stesso al fine di non cercare di ostacolare il processo per meri scopi personali?.

L'insegnante avrà più a cuore la crescita (e il suo superamento) dell'allievo o l'autocelebrazione?

Solo una scrupolosa osservazione delle proprie singole motivazioni personali potrà chiarirci a quale tipo di elite vogliamo appartenere.
Poichè tutti ci immaginiamo validi e capaci e in grado di apportare nuovi elementi alla società in cui vogliamo essere riconosciuti uscendo dalla massificazione.
Ma queste capacità le desideriamo per ottenere un autocelebrazione e soddisfare il proprio narcisismo o le intendiamo come strumenti per favorire lo sviluppo e l'espressione dell'altro?
Alla fine il senso di una società si decide a partire dai cuori dei singoli.

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