Re: Immigrazione

Inviato da  Dorian il 7/4/2007 16:44:48
Peccato che sono state costruite molte infrastrutture molto utili ai libici,etiopi,somali e negroidi vari.

..soprattutto fosse comuni.

Italiani brava gente e americani esportatori di libertà?
Sicuro!

L’invasione, a detta del Duce, non era sufficientemente veloce e si decise dunque per un cambio ai vertici dell’operazione e affidando il comando al Maresciallo Badoglio il quale non esitò a dare un’impronta di sterminio alle operazioni italiane. Venne sistematicamente fatto uso di una terribile arma chimica quale l’iprite, vietata da patti internazionali sottoscritti anche dall’Italia poiché si tratta di un potentissimo gas tossico provocante dolorosissime ustioni sul corpo che inevitabilmente, dopo atroci sofferenze, portano alla morte. Secondo stime attuali sembra che circa 500 tonnellate di iprite siano state lanciate sulle popolazioni etiopi. L’uso del gas non fu il solo crimine di guerra, a questo si aggiunsero bombardamenti indiscriminati sulle popolazioni civili e addirittura vennero volontariamente colpiti alcuni ospedali.[*]


Graziani, prima del suo incarico in Africa Orientale al fianco del Maresciallo Badoglio, aveva già condotto con ferocia la repressione contro i ribelli di Omar el-Mukhtar in Libia nel 1921, come narra anche un film americano del 1981 con Anthony Quinn e Oliver Reed, “Il leone del deserto”, censurato e mai distribuito nel nostro paese

E come mai non abbiamo mai visto questo film?
Leggo sulla wiki:
Successivamente all'uscita della pellicola, in Italia vi fu un procedimento contro il film per "vilipendio delle Forze Armate". La pellicola non fu mai distribuita nel paese, dove resta tuttora introvabile.

Durante la Seconda guerra italo-abissina, il generale si distinse per la spregiudicatezza con la quale irrorava di gas come l’iprite le popolazioni “ribelli”, con il pieno beneplacito di Mussolini, che in diversi telegrammi ai suoi generali autorizzava lui e Badoglio all’uso sistematico delle armi chimiche: “Dati sistemi nemico di cui a suo dispaccio n.630 autorizzo V.E. all'impiego anche su vasta scala di qualunque gas et dei lanciafiamme”.

Sull’utilizzo dei gas da parte dell’esercito italiano in Etiopia vi fu una lunga diatriba molti anni fa tra Indro Montanelli e lo storico Angelo Del Boca. Montanelli negava che questi crimini fossero stati compiuti. Quando poi Del Boca, uno dei massimi esperti di colonialismo italiano, produsse documenti inoppugnabili che dimostravano la realtà dei fatti, Montanelli ebbe la signorilità di ammettere il suo errore.

[*]

Annota nel suo diario segreto, il giornalista Ciro Poggiali: “Tutti i civili [italiani] che si trovavano in Addis Abeba hanno assunto il compito della vendetta, condotta fulmineamente con i sistemi del più autentico squadrismo fascista. Girano armati di manganello e di sbarre di ferro, accoppando quanti indigeni si trovano ancora in strada”. E continua: “Vedo un autista che, dopo aver abbattuto un vecchio negro con un colpo di mazza, gli trapassa la testa da parte a parte con una baionetta. Inutile dire che lo scempio si abbatte contro gente ignara e innocente”.
I crimini dell’imperialismo italiano: Etiopia 1935/1937 (Prima parte)

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