Re: Liberismo, pubblicità e libertà

Inviato da  franco8 il 19/7/2006 14:26:42
Citazione:

Franco, non ho detto che non esiste alcun problema,

Bene bandit. Mi fa piacere...
Se almeno qualche problema tu ce lo vedi... potresti spiegarlo almeno a Pax ? E ad Ashoka...
Esempio:
Citazione:

"gli investimenti pubblicitari hanno superato i 500 miliardi annui,"
E dove sta il problema?


Citazione:

ti ho chiesto come definiresti qual'e' il prodotto migliore per farti capire che il criterio e' soggettivo (salvo alcune eccezioni).

Chiaro. E' ovvio che ciascuno valuta diversamente...
Ma appunto, per me il problema resta: se uno guadagna molto di più (e non cose "immateriali") di un'altro che vende praticamente ("oggettivamente" e non "soggettivamente") la stessa cosa solo perché nella scatola c'è un nome o una cosa che attrae, un richiamo ad un "messaggio" o altro ... mi sembra che qualcosa non quadra... e ciò a prescindere dal definire o meno un "valore oggettivo" e universale...
(Diversamente... se comincio ad ammettere che una cosa messa in una scatola è A e messa in un'altra scatola è B<>A mi salta il principio di identità.. e francamente, non so più ragionare se una cosa mi diventa un'altra di punto in bianco.. )

Citazione:

per il resto, e' fuori discussione che parte della funzione della pubb. sia quella di creare attributi immateriali per il prodotto. queste sono caratteristiche al pari delle altre, e chi vuole comperare le valuta...

d'accordo che il criterio è soggettivo... ( ma d'altra parte, potrei anche dire che "oggettivamente" i due prodotti possono essere "praticamente identici"... Se tutto fosse asolutaemnte soggettivo, credo non potremmo discutere nemmeno..)

Ma il punto, forse è proprio questo: "sono caratteristiche al pari delle altre"? ...Nutro forti dubbi (mi concederai che sono leggittimi dubbi)... Semplicemente la cosa non mi convince per niente...
..."chi vuole comperare le valuta"... Questo è l'altro ordine di problemi... la capacità di valutare... (Come abbiamo detto è un aspetto non secondario del problema..) (E, come abbiamo detto, certamente il "problema" sarebbe certamente ridimensionato o diverso se la gente "valutasse" diversamente... o non si facesse influenzare spesso in modo stupido...)
Citazione:

ci sono tanti esempi anche fuori dalla pubblicita' classica...le firme della moda...il rolex...la marca dell'autoradio...

Certo che sì... C'è da dire anche che non voglio sostenere che la marca non può avere una funzione "positiva"...
se e quando è associata ad una garanzia di qualità, il discorso è ovviamente diverso...
il mio riferimento "negativo" è solo a certi "eccessi" che (mi pare innegabilmente) osserviamo... non voglio fare generalizzazioni...

Oltre al dubbio espresso su... (come dire?) "alterazione dell'efficienza del processo di concorrenza"... (Spero che dia la vaga idea ..) C'è un'altro punto, poi da considerare, (sempre che vogliate considerarlo e non preferiate attaccarmi brandendo von Mises e spauracchi di teorie marxiste... ) : la creazione di bisogni (?) e l'incremento di vendite che altrimenti non ci sarebbero. Cioè : non solo la pubblicità fa vendere un prodotto piuttosto che un altro praticamente uguale (o permette di venderlo ad un prezzo maggiore...) ma fa vendere di più o fa addirittura vendere cose che altrimenti resterebbero mai usate...
... e questo, a me qualche dubbio lo fa venire...

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