Re: Liberismo, pubblicità e libertà

Inviato da  Ashoka il 18/7/2006 17:00:54
Citazione:
a mepare più che evidente, a voi no, a quanto pare, che si verifica spesso il caso in cui un prodotto vende, genera guadagni, non per una proprietà intrinseca ma per l'immagine legata ad esso, immagine che appare non legata a nessuna proprietà reale del prodotto (il "fumo)


Quindi il tuo giudizio soggettivo è che il prodotto non ha nessuna proprietà reale (è fumo) e non ti spieghi perché si venda. Per te è male che:

a) un prodotto venda e generi guadagni senza nessuna “proprietà intrinseca” (che cosa vuol dire? Materie prime + lavoro?)

b) molti consumatori comprino per dei motivi che tu ritieni futili (hanno visto la pubblicità ed han comprato il prodotto)

c)Un insieme di queste due cose

d)altro

e) niente

Il caso e) lo escludo (non ne parleresti) ma negli altri casi o si ammettono dei criteri “oggettivi” per giudicare la “bontà” di un prodotto/servizio e dare quindi una valutazione sul suo valore, o altrimenti, se questo è soggettivo, semplicemente non hanno senso.

Nel caso di ammettere il criterio “oggettivo” ci si impelaga con visioni marxiste per cui quello che conta, di un prodotto/servizio è solo il lavoro, il capitalista in ogni caso è un porco sfruttatore, per il solo fatto che esiste, tutto quanto è misurabile ed è giudicabile in modo oggettivo cosa è bene per tutti. Allo stesso modo è valutabile in modo oggettivo qual è il prezzo “giusto” per ogni bene e questo deve rimanere costante.

Ne consegue che la pubblicità è inutile e dannosa perché impedisce al “soggetto giudicante” di far percepire al consumatore qual è il prodotto “migliore” mentre se fosse possibile far capire, in un modo o nell'altro, al consumatore cosa è megli per lui.

Ora scusate ma vado a vomitare.

Ashoka

P.S. Ti assicuro che “il fumo” ha proprietà intrinseche molto reali!

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