Re: Liberismo, pubblicità e libertà

Inviato da  UncasO il 13/7/2006 12:21:50
Ciao emi!
Huxley è un volpone come pochi, anche nei suoi racconti si capisce che la base della sua narrativa è un'attenta osservazione dei fenomeni sociali, era un uomo che amava sviscerare i rapporti tra le persone mettendo a nudo la "logica" che sta sotto al nostro comportamento con i mondi che durante la vita ci tocca affrontare. Diciamo che ereditò da mamma Darwin la capacità analitica che trasferì dai cardellini del Magadascar alla società inglese del secolo scorso. Sarebbe stato un eccellente pubblicitario se non avesse sviluppato un innato odio per il totalitarismo e un morboso interesse per l'acido lisergico.

Scrisse di ipnopedia perchè ancora non conosceva la televisione e la capacità ipnotica di questo media, se infatti le diverse fasi del sonno modificano il livello di comprensione, possiamo solo immaginare come ciò possa accadere durante la sospensione dell'incredulità totalmente passiva di un programma televisivo ben scritto. Sul fatto che di fronte alla tv siamo "svegli" avrei qualche dubbio, risalgono agli anni '50 i primi studi che confrontano il movimento di occhi a palpebre, nonchè il tracciato dell'encefalogramma, su uomini e donne di fronte alla tv. Significative alterazioni compaiono sia in soggetti posti di fronte alla tv che in quelli analizzati mentre fanno la spesa al supermarket.

Personalmente mi limito ad avere coscienza del fatto che mi muovo su una motocicletta quattro cilindri da 750cc perchè sono stato condizionato fin da piccolo a trovare emozionante la sua potenza, preferisco ignorare che consuma troppo ed è estremamente pericolosa. Già è qualcosa il fatto che resisto alla tentazione di cambiarla con una più nuova ogni due anni...

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